Il Bitcoin è una delle molte criptovalute diffuse in tutto il mondo. La sua popolarità è stata messa in discussione sin dal momento della sua introduzione, 18 mesi fa, e il suo prezzo è schizzato alle stelle, raggiungendo i 1000$, e crollato ad un minimo di 250$. Il Bitcoin è quindi ora diventata una valuta di rifugio sicuro utilizzabile nei momenti di instabilità finanziaria mondiale?
Negli ultimi mesi tutta l’attenzione è stata rivolta all’Euro e al Dollaro, e si è parlato poco del Bitcoin, valuta digitale, irreale, e che ha fatto costantemente riflettere gli investitori sulla sua legittimità o il suo posto all’interno dello schema degli odierni mercati finanziari.
Per chi non lo sapesse, il Bitcoin è un tipo di valuta virtuale il cui funzionamento viene gestito e regolato elettronicamente, invece che da un’autorità centrale. Questo rende il Bitcoin una delle poche valute decentralizzate. I Bitcoin non vengono fisicamente coniati come i Dollari o la maggior parte delle altre valute. I Bitcoin vengono creati digitalmente, e vi si può accedere esclusivamente da macchinari che utilizzano specifici software in grado di risolvere le equazioni matematiche che vi sono associate. Proprio come per altre criptovalute introdotte negli ultimi anni, il Bitcoin non trova supporto nello Stato o in una autorità equivalente, e si basa su protocolli crittografici.
Storia del Bitcoin
La domanda di come il Bitcoin sia nato, rimane sospesa. Una versione popolare delle sue origini fa riferimento alla misteriosa figura di Satoshi Nakamoto, che nel 2008 ha ideato la valuta e rilasciato un certo numero di Bitcoin, 21 milioni, ad esser precisi. Questa teoria non è mai stata confermata, ma nessuno ne ha mai fornito una diversa. Si prevede che la circolazione del Bitcoin continuerà fino al 2140. È opinabile se si tratti di un’ipotetica data di scadenza o la fine vera e propria dell’accettazione del Bitcoin come valuta.
Il Bitcoin ha spopolato dopo la sua introduzione nel 2009, e a dicembre 2013 aveva raggiunto i 1000$ contro il Dollaro. Da quel momento è poi sceso precipitosamente, aggirandosi in un intervallo fra i 270-300$, toccando i 272$ il 18 luglio.
La vaghezza del Bitcoin continua, ma nonostante l’assenza di regolamentazioni, la sua popolarità è cresciuta. New York è stato il primo stato dell’unione a riconoscere il Bitcoin a gennaio 2014, e da allora l’hanno seguito molti stati. Eppure, la sua accettazione in America è stata lenta e misurata.
La storia non è molto diversa in Europa, dove il Bitcoin ha avuto un riconoscimento limitato. Una delle incertezze maggiori che devono affrontare il Bitcoin e le altre valute digitali è il contesto normativo nel quale si muovono, il che potrebbe spiegare la riluttanza della maggior parte dei paesi europei ad accettarla come valuta bona fide. Sono poche le regole chiare a gestire il Bitcoin, soprattutto in materia di tasse, contabilità o antiriciclaggio, e alcuni paesi sono meno rigidi di altri.
Tuttavia, questo potrebbe cambiare. Il Regno Unito ha già messo in atto una strategia per il Bitcoin, esentandolo dall’IVA e trattandolo al pari di una qualsiasi valuta estera. La politica inglese nei confronti delle società che fanno affari in valute estere, sta nel permettergli di accettare qualsiasi valuta preferiscono, ma l’IVA deve essere calcolata con quella nazionale. Quando si parla di Bitcoin, tuttavia, invece di applicare un'extra-tassa ogni volta che se ne riceve uno, il governo avrà la sua parte alla fine, quando il Bitcoin verrà speso.
Infatti, il problema dell’UE e della sua strategie futura nei confronti dei Bitcoin è stata oggetto di discussione per qualche tempo, ed è stata sottoposta all’Avvocato generale della Corte di Giustizia europea per decidere se l’Eurozona applicherà o meno la tassa sul valore aggiunto sulla vendita di Bitcoin.
Un verdetto in favore dell’applicazione dell’IVA susciterebbe scalpore fra i suoi molti utilizzatori, i quali dovrebbero poi iniziare ad imporre una tassa su ogni transazione del cliente, e così facendo ridurre la competitività della criptovaluta, che finora ha beneficiato di tasse limitate .
Bitcoin di nuovo in primo piano
Le discussioni in merito al Bitcoin sono state messe da parte durante la recente crisi finanziaria, mentre l’Euro e il Dollaro combattevano per risolvere la situazione. Recentemente il Bitcoin è però tornato a far parlare di sé, e vale la pena dargli un’altra occhiata e rivedere la sua posizione nella scena finanziaria globale.
Secondo coindesk.com, uno dei maggiori fornitori di valuta digitale, il prezzo del Bitcoin è stato in un periodo di perdite per 12 mesi fino alla fine di luglio, quando con un improvviso movimento al rialzo ha recuperato l’8% per il secondo trimestre dell’anno.
Molti analisti stanno contribuendo a questo salto del prezzo alle situazioni finanziarie in Grecia e Cina.
Può essere che il Bitcoin sia stato improvvisamente visto dagli investitori come bene rifugio, un’alternativa all’Euro e alla sua discutibile stabilità in caso di una Grexit? E nonostante alcune piccole imprese greche abbiano iniziato ad accettare pagamenti in Bitcoin nel corso degli ultimi anni, potrebbe trattarsi di un numero di investitori sempre maggiore, semplicemente consapevoli delle possibilità finanziarie di questa criptovaluta? La risposta a queste domande l’avremo solo nei prossimi mesi, quando le condizioni economiche della Grecia si saranno stabilizzate e la posizione dell’Euro si sarà rafforzata. In Grecia, nell'attuale situazione, il Bitcoin affonderà o rimarrà a galla.
La situazione in Cina, tuttavia, è diversa. Gli analisti indicano un rinnovato interesse nel Bitcoin come risultato delle restrizioni di trading entrate in vigore recentemente nel paese, e dell’instabilità dei mercati esteri cinesi. Gli osservatori del mercato dei Bitcoin indicano novembre 2013, quando l’acquisto da parte dei cinesi è stato il principale motore durante l'incremento del 500% del prezzo dei Bitcoin.
Nelle prossime settimane mi aspetto che l’attenzione torni a spostarsi sull’Europa, ma nel frattempo gli analisti consigliano il Bitcoin come opportunità di acquisto nel breve periodo.