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È Passato il Peggio per l’Economia Russa?

La Russia, la più grande nazione al mondo, ha visto la sua economia salire e scendere, rimanendo saldamente a galla per qualche tempo prima di scendere duramente. Spesso il movimento arriva in reazione a pressioni esterne, mentre altre volte può attribuirsi a cause interne.

Solo recentemente, gli analisti hanno visto la Russia economicamente debole, e alcuni di loro si sono spinti più in là suggerendo che la nazione sta facendo fatica a ripagare il suo debito estero. Hanno previsto che in breve tempo rimarrà a corto di riserve di valuta estera, soprattutto a seguito del drastico crollo dei prezzi del greggio che la scorsa estate ha interessato tutto il mondo, Russia inclusa.

Altri analisti, tuttavia, credono che la Russia non rimarrà a corto di riserve nel prossimo futuro, puntando a diversi fattori per provare che il paese non si trova in difficoltà finanziarie.

...gli ottimisti sono ora corretti nelle loro previsioni.

Nessuna Carenza di Riserve

Una delle ragioni che propongono gli economisti osservando attentamente la situazione, è che al momento sembra non esserci alcuna carenza di riserve perché le scorte non stanno terminando, sostenendo che ci sono sufficienti scorte in Russia da coprire importazioni per 14 mesi.

La seconda ragione proposta è il Rublo. Gli esportatori di greggio tendono a sostenere i costi in Rubli e mantengono le loro entrate in Dollari, rimanendo così coperti da prezzi del greggio più bassi. Secondo la Banca Centrale russa, nei primi sei mesi del 2015 la nazione ha registrato un surplus delle partite correnti di quasi 50 miliardi di Dollari, e la bilancia dei pagamenti rimane solida.

Per quanto riguarda i timori per l’inflazione, gli analisti credono che la crescita si sia già stabilizzata, e che l’inflazione scenderà nei successivi trimestri.

Ci sono anche altri elementi che stanno sostenendo il mercato Russo. Gli utili aziendali sono stati complessivamente stabili e gli esportatori, che hanno fatto gran parte del lavoro nel mercato, sono stati in qualche modo protetti dalla recessione grazie all’indebolimento del Rublo, messo in atto nel 2014 in risposta a una correzione di mercato del 40%.

Inoltre, le sanzioni imposte dalle potenze mondiali per l’annessione della Crimea e il suo ruolo nelle rivolte pro-Russia in Ucraina, che hanno portato al crollo del 50% dei prezzi del greggio da Giugno 2014, ora sono in fase di riesame e potrebbero essere revocate.

Tuttavia, i mercati azionari hanno senza dubbio subìto l’effetto della volatilità dei prezzi del greggio, così come del nuovo regime di tassi di cambio in Russia. Nel secondo trimestre la crescita ha subìto una contrazione del 4,9% su base annua, e nonostante gli economisti avessero previsto una contrazione addirittura superiore, il paese è stato costretto a riprezzare gli asset russi. Sebbene la crescita economica del breve periodo e le performance del mercato azionario siano deboli, secondo gli analisti la crescita nel lungo periodo sta lentamente sostenendo gli utili aziendali.

Il Peggio è Passato

I giornalisti ora dovranno ammettere che le previsioni degli ottimisti erano azzeccate. Alexey Kornya, direttore finanziario del gigante russo delle telecomunicazioni MTS, azienda leader del settore, ha riportato oggi ai giornalisti che l’indebolimento del Rublo russo e l’alta inflazione potrebbero presto avere fine, e che “il peggio è passato”. Nonostante l’inflazione che rimane alta al 15,8% da Agosto, e il Rublo che continua a rimanere debole nel cambio con il Dollaro (lunedì 1 Dollaro veniva scambiato a 65,6 Rubli), Kornya vede la recessione affievolirsi e la vita tornare ad una sorta di normalità.

Vladimir Osakovskiy, economista di Bank of America a Mosca, concorda con questa visione, aggiungendo che il rallentamento degli investimenti in Russia sta scemando, mentre i profitti delle aziende stanno iniziando a salire, indice che la recessione in Russia ha probabilmente toccato il fondo quando il PIL è sceso del 4,6% nel secondo trimestre.

In molti rimarranno sorpresi, ma gli analisti globali vedono molte delle maggiori compagnie petrolifere russe fra i vincitori nella produzione globale, e il loro successo è ampiamente attribuibile a un Rublo ancora debole e ad un favorevole regime fiscale che, allo scendere del prezzo del greggio, riduce la pressione fiscale complessiva.

Le Compagnie Petrolifere Russe Superano le Altre

Classificate per cash flow, margini di profitto e prezzi azionari, i giganti russi Rosneft e Lukoil, così come produttori più piccoli come Gazprom Neft e Bashneft, hanno superato Royal Dutch Shell, BP ed Exxon Mobil. Rosneft menziona i vantaggi di costi di produzione per barile di circa cinque volte inferiori a quelli delle E&P statunitensi.

Nella sessione di trading di Mosca, le azioni di Bashneft, Gazprom Neft, Lukoil, e Rosneft sono salite di una media combinata di circa il 16% quest’anno. Sebbene la loro crescita sia più contenuta sul mercato di Londra, hanno continuato a crescere mentre Shell e BP hanno perso rispettivamente il 27 e il 17%.

Sebbene i numeri appena forniti possano suggerire un quadro positivo, è indubbio che i profitti russi sul greggio siano scesi su tutta la linea dallo scorso anno, e questo non sta favorendo la rapida ripesa che il governo di aspetta. Nonostante la produzione di petrolio si sia dimostrata piuttosto robusta e si prospetta continui così nel medio periodo (salvo cali al di sotto dei 40$ a barile), la Russia si aspettava che le proprie riserve nell’Artico e vicino l’Artico rendessero di più.

Rublo/USD

Cina Coren
Informazioni su Cina Coren
Cina Coren è una ex broker di Wall Street ed una consulente finanziaria. Ha conseguito una laurea in Comunicazioni ed ha passato molti anni a scrivere per agenzie di stampa internazionali e pubblicazioni giornalistiche. Oggi, Cina passa la maggior parte del suo tempo scrivendo articoli per blogs e siti, mantenendosi costantemente aggiornata sulle notizie economiche e finanziarie dal mondo.
 

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