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I Rifugiati Portano Speranza ad un'Economia Europea in Declino

Di Team IT.DailyForex.com
Il team DailyForex è composto da esperti analisti e ricercatori provenienti da tutto il mondo, che osservano giornalmente il mercato per offrire prospettive uniche e analisi utili che possono contribuire a migliorare il tuo trading Forex.

Quando si parla di soldi, ci sono sempre due facce della medaglia.

L’attuale problema dei rifugiati non fa eccezione, con gli analisti finanziari che studiano tutti i possibili effetti di questi richiedenti asilo sulle economie dei loro paesi e del resto del mondo. Quest’anno si stima l’arrivo di circa un milione di rifugiati, ma con guerra e terrorismo che affliggono il Medio Oriente e che non accennano a scemare, i numeri crescono di giorno in giorno.

La migrazione di così tante persone contemporaneamente rappresenta il più grande movimento di popolazione in Europa dalla seconda guerra mondiale. La sua portata e diversità rendono difficile raggiungere semplici conclusioni economiche. I rifugiati arrivano con competenze e background completamente diversi, e i paesi oggetto delle migrazioni in Europa, hanno diverse capacità di risposta.

Questo rende estremamente difficile tentare di prevedere l’impatto che avrà l’ondata di rifugiati, e gli economisti sono divisi sui risultati. Alcuni credono che l’afflusso di migranti in Europa renderà la regione economicamente insostenibile indicando la competizione per i posti di lavoro, l’aumento della spesa pubblica e la riduzione dei salari come possibili effetti. La maggior parte degli economisti è ottimista, tuttavia, e concorda che gli effetti a lungo termine sull’Europa saranno nel complesso positivi.

La fase di migrazione che stiamo vivendo ora rappresenta il più grande movimento di popolazione in Europa dalla seconda guerra mondiale

Esiguo Aumento di Popolazione

Secondo un rapporto di Brookings rilasciato il mese scorso, gli “sciami” che stanno invadendo l’Europa porteranno all’aumento di una piccola percentuale della popolazione di ogni nazione. Il rapporto indica che fino a Giugno di quest’anno, l’Europa ha ricevuto 513.580 richieste di asilo. Da Gennaio 2012, il numero complessivo sale a 1,9 milioni, rendendo le dimensioni del gruppo equivalenti ad un misero 0,37% della popolazione dell’UE, neanche lontanamente sufficiente a provocare un collasso dell’economia.

La maggior parte degli analisti è positiva riguardo l’impatto economico dei profughi. Invece di competere per i posti di lavoro e ridurre gli stupendi a spese dei residenti delle comunità ospitanti, gli analisti prevedono che l’ingresso dei nuovi arrivati giocherà un ruolo importante nel problema delle allarmanti tendenze demografiche in Europa, andando ad aumentare la percentuale di lavoratori in quelle che sono economicamente inattive, percentuale in calo in molti paesi.

Infatti, un recente studio indica l'esempio dei rifugiati siriani in Turchia e di come essi abbiano valorizzato la loro comunità ospitante. Nonostante la maggior parte dei rifugiati non avesse un regolare permesso di lavoro, qusti hanno rimpiazzato lavoratori informali non qualificati part-time, producendo posti di lavoro formali non agricoli e promuovendo un aumento dei salari medi dei lavoratori turchi.

Inoltre, molti dei lavoratori espulsi dal mercato del lavoro sono stati in grado di tornare a scuola e finire col guadagnare salari più alti una volta reinseritisi nel mercato del lavoro.

Pressione Fiscale

Anche le preoccupazioni di alcune nazioni che assicurare standard di vita europei ad un numero così grande di rifugiati porterà la pressione fiscale a livelli devastanti, si sta rivelando infondata. Prendendo di nuovo la Turchia come esempio, Brookings indica che il governo turco ha speso circa 5,37 miliardi di Euro dall’arrivo dei primi rifugiati, principalmente in cure mediche ed educazione per i rifugiati registrati. Un numero senza dubbio importante, ma non a tal punto da mettere a rischio la sicurezza finanziaria di una nazione. Piuttosto, è vero il contrario. Se viene permesso loro di lavorare, i nuovi arrivati potrebbero finire col dare il loro contributo fiscale al paese ospitante.

Il fatto è che con un’economia 23 volte più grande della Turchia, l’Unione europea non dovrebbe avere problemi ad assorbire i costi da affrontare per i rifugiati, che si traducono, nell’immediato, nel fornire loro cibo e riparo.

La Commissione Europea sta facendo pressione sui governi nazionali affinché aumentino i loro impegni di bilancio per gli aiuti esteri e controllino le frontiere comuni dell’UE. La maggior parte degli stati membri è in grado di gestire il carico.

L’impatto dei rifugiati nel medio e lungo periodo è difficile da prevedere. Alcuni studi suggeriscono che questa nova ondata di immigrazioni possa portare benefici relativamente in fretta all’economia a seconda della rapidità con cui i nuovi arrivati trovano lavoro, e se le loro competenze sono complementari o meno alla forza di lavoro esistente.

Molte delle nazioni europee, come Germania e Regno Unito, hanno esperienza nel trattare con immigrazioni su larga scala, mentre altre, come Ungheria, Polonia e Bulgaria, hanno scarsa esperienza con l’immigrazione, e senza dubbio cercheranno il supporto dell’Unione Europea sulle modalità di risposta alla crisi.

Team IT.DailyForex.com
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