Come Reagiscono i Mercati Finanziari agli Attacchi Terroristici?

Negli ultimi anni, il terrorismo è diventato spaventosamente comune, con un impatto non solo sul morale globale, ma anche sull’economia. Anche se le ripercussioni sull’economia non sono di quelle più importanti, chiunque faccia affidamento sui movimenti di mercato per guadagnarsi da vivere, potrebbe avere timori per i potenziali rischi di sicurezza, ma anche per le potenziali negative conseguenze economiche. Che lo si voglia ammettere o no, questi eventi hanno ripercussioni finanziarie sia nel paese in cui sono avvenuti gli attecchi che sui mercati globali, con decine di industrie colpite. E mentre molte aziende vengono lasciate a soffrire in silenzio, vale la pena dare uno sguardo più ampio agli effetti che produce il terrorismo nell’economia, dal punto di vista locale e globale.

11 Settembre – Uno dei primi casi

La strage avvenuta l’11 settembre 2001 è stata così dura, così straziante e così angosciante che in pochi potevano pensare a poco più che alle famiglie colpite dal dolore. Ma in realtà, gli effetti sull’economia sono stati devastanti, di sicuro nelle vicinanze immediate, ma anche a livello mondiale. Dopo l’11 settembre, i mercati azionari di New York sono rimasti chiusi per una settimana, con la Federal Reserve che ha dovuto iniettare 100 miliardi di dollari liquidi al giorno per cercare di evitare una crisi finanziaria. Il prezzo dell’oro è schizzato da 215.50$ a 287$ l’oncia e il prezzo del petrolio è aumentato significativamente, mentre il dollaro americano affondava contro tutti i suoi partners principali. Dopo i fatti accaduti l’11 settembre, i mercati azionari globali sono precipitati, del 9.2% in Brasile, dell’8.5% in Germania e del 5.7% sul London Stock Exchange (per citare solo alcuni dei seri crolli che ci sono stati).

Le compagnie d’assicurazione sono state devastate dai pagamenti imposti dalla situazione, e le società quotate in borsa hanno perso milioni in pagamenti, ma anche in azioni. Localmente, centinaia di aziende hanno dovuto chiudere, centinaia di migliaia di lavori sono andati persi ed industrie intere (come quelle del turismo, dell’aeronautica, degli hotels) sono state colpite duramente. Da un punto di vista micro economico, le famiglie hanno perso i loro percettori di reddito primari, creando una sfida socio-economica interamente nuova per l’avvenire. Tuttavia, i macro-economisti si affrettano a sottolineare che questo quadro di distruzione economica fu di breve durata: infatti, i mercati si sono rafforzati 6 mesi di fila dopo l’11 settembre.

Tempi più recenti

Nel marzo 2004, i molteplici attentati alla stazione dei treni di Madrid Atocha hanno scosso la nazione (ed il mondo); era il peggior attacco terroristico nel paese dal 1968. I costi immediati per la nazione in termini di assicurazione, retribuzione, sanità, infrastrutture, turismo, settore degli affari e le altre spese extra sono state alte, per un totale di più di 200 milioni di euro. L’impatto economico nel lungo periodo è stato relativamente contenuto. Secondo un documento steso dall’Insituto De Analysis Industrial Y Financiero, la ragione di questo è molto semplice: è improbabile che il terrorismo, messo nel quadro di un singolo incidente isolato in una nazione o in una città, spaventi gli investitori nel lungo termine. Questa teoria si è certamente rivelata vera nel caso dell’11 settembre.

Più di un decennio dopo, il 7 gennaio 2015, un attacco alla sede della rivista francese Charlie Hebdo, ha scioccato ancora una volta il mondo, anche se su scala molto più bassa. A seguito dell’attacco, gli analisti sono stati sorpresi di vedere un salto dell’1.16% dello S&P 500. Il CAC 40 francese chiuse il giorno dopo con un +3.5% e stranamente, la maggior parte dell’Europa chiuse con un rialzo vicino al 3% il giorno seguente l’attacco. Questo di sicuro supporta la questione sollevata prima parlando dell’11 settembre, per cui gli attacchi terroristici potrebbero essere effettivamente correlati ad un rialzo nei mercati. Il fatto è che questi non sono più episodi isolati, ma stanno diventando episodi sempre più dolorosamente comuni. Come reagiranno i mercati francesi ed i mercati globali, quando realizzeranno che l’attacco al Bataclan è il terzo attacco terroristico in Francia quest’anno (il secondo è stato l’attacco al supermercato kosher HyperCacher solo pochi giorni dopo il massacro di Charlie Hebdo) ?

I crescenti timori per il fondamentalismo islamico cambieranno il corso dell’immigrazione in Europa (e nel mondo)? Quale sarà l’impatto della crisi dei rifugiati sull’economia mondiale? Ci sarà un’implementazione di sanzioni o boicottaggi che avranno effetti sui paesi responsabili degli attacchi? Queste misure andranno a colpire altre nazioni? Ci sono molti punti da prendere in considerazione e nessuna ovvia risposta nell’immediato. Tuttavia, se state cercando di fare trading sulle news, considerate il quadro generale combinato ai grafici del lungo periodo dopo gli attacchi terroristici, per concludere che le ramificazioni finanziarie del terrorismo non sono così travolgenti come forse dovrebbero essere (o potrebbero). Questo potrebbe cambiare a seguito delle decisioni prese dai leader internazionali in materia di repressione del terrorismo, anche se guardando al passato, è probabile che dimenticheranno questi eventi prima ancora di ottenere una reale risposta al problema.

Cina Coren
Cina Coren è una ex broker di Wall Street ed una consulente finanziaria. Ha conseguito una laurea in Comunicazioni ed ha passato molti anni a scrivere per agenzie di stampa internazionali e pubblicazioni giornalistiche. Oggi, Cina passa la maggior parte del suo tempo scrivendo articoli per blogs e siti, mantenendosi costantemente aggiornata sulle notizie economiche e finanziarie dal mondo.