Sembra sempre più probabile che alla fine la Federal Reserve incrementerà i tassi d’interesse durante il meeting di dicembre, ponendo fine ad una politica con tassi vicini allo zero che prosegue da dicembre 2008. Il fatto che la maggiore economia mondiale abbia impiegato sette anni di politica monetaria accomodante, sulla scia della grande crisi finanziaria, sottolinea quanto grave sia stato questo evento.
Gli ultimi dati sulla creazione di posti di lavoro nel mese di novembre, sono arrivati ad un salutare bumero di 211.000 unità, superando leggermente le aspettative. La situazione è stata supportata anche dalla revisione al rialzo dei dati di settembre e ottobre (ulteriori 35.000 posti di lavoro). Il tasso di disoccupazione rimane al 5% della forza lavoro, che è considerato il valore più basso mai visto in sette anni e mezzo. Vengono considerate “disoccupate” le persone iscritte alle liste in cerca di lavoro, e che lo cercano attivamente. Una preoccupazione che persiste sono i numeri degli aventi impiego che vogliono lavorare più ore di quante attualmente vengono messe loro a disposizione.
L’analisi della maggior parte degli ultimi dati suggerisce che i servizi di ristorazione, vendita al dettaglio, e quello delle costruzioni, hanno visto un buon livello di creazione di posti di lavoro. Per contro, sull’altro piatto della bilancia, sono stati persi lavori nel settore manifatturiero (1.000) e nell’industria mineraria (11.000), colpita da una domanda globale debole e dai bassi prezzi delle materie prime.
I salari orari medi sono saliti di ben 4 centesimi a novembre portandoli a quota 25,25$, l’aumento dello 0,2% è seguito a quello dello 0,4% del mese precedente. Non è certo che i singoli noteranno miglioramenti nel loro potere d’acquisto, ma a livello dell’intera forza lavoro americana significa che la spesa dei consumatori potrebbe salire, cosa buona per l’economia.
La decisione della Fed verrà presa durante il meeting del prossimo 15 e 16 dicembre. Potrebbe essere il momento giusto per aumentare i tassi, con l’attività aziendale che diminuirà per le festività natalizie, e darà agli investitori il tempo di assorbire (o no) l’impatto di un aumento dei tassi, che in ogni caso sarà incrementale.