Alla fine, la Federal Reserve statunitense ha giudicato appropriate le condizioni economiche per spostare i tassi d’interessi dal loro minimo storico, fisso da dicembre 2008. A partire da quella data, i tassi dei fondi federali della Federal Reserve si sono mossi in un intervallo dallo 0 allo 0,25%. Il tasso riflette l’interesse che le banche pagano sui depositi overnight mantenuti dalla Federal Reserve. Il tasso è stato ora aumentato dello 0,25%, portando chiaramente l’intervallo dallo 0,25 allo 0,5%.
Si è iniziato a parlare di questa mossa dalla fine del tapering, nell’autunno 2014, quando la Federal Reserve ha concluso il proprio programma di quantitative easing, ma le condizioni esterne, quelle interne all’economia statunitense, i fattori globali, hanno portato a non ritenere prudente un aumento dei tassi prima d’ora. A causa delle speculazioni è stato un movimento previsto da tempo, ma anche largamente accolto dagli investitori dei mercati azionari globali. Con gli investitori che hanno digerito la notizia, il Dow Jones Industrial Average ha chiuso in rialzo dell’1,3
I tassi sono attualmente ben al di sotto del tipico tasso d’interesse nel lungo periodo del 3,5%. Si prevede che non si raggiungerà tale livello prima del 2018, e la Federal Reserve ci ha tenuto a precisare che i tassi verranno aumentati gradualmente e che ogni aumento sarà valutato scrupolosamente prima di essere implementato. Il Presidente della Federal Reserve Janet Yellen non ha parlato di una specifica tempistica per gli aumenti futuri, dichiarando che “Non posso darvi una semplice formula di ciò di cui abbiamo bisogno prima di aumentare nuovamente i tassi”. Ad ogni modo, le proiezioni della Federal Reserve per il medio periodo vedono i tassi all’1,5% nel 2016 e al 2,5% nel 2017. Dato che la Federal Open Market Committee si riunisce ogni due mesi, i matematici suggeriscono che il prossimo anno quattro su sei meeting vedranno ulteriori incrementi dello 0,25%.
L’ultima volta che la Fed ha aumentato i tassi d’interesse era nel 2006. La dichiarazione del Committee che ha accompagnato l’aumento di ieri, riporta: “Il Committee ritiene ci siano stati considerevoli miglioramenti nelle condizioni del mercato del lavoro quest’anno, e si sente ragionevolmente fiducioso che l’inflazione salirà, nel medio periodo, a raggiungere l’obiettivo del 2%”.
L’incremento è modesto, e si attendeva da molto tempo, dunque è improbabile che provochi agitazione nelle economie estere, ma preannuncia il fatto che il denaro “a poco prezzo” ha i giorni contati.