Con l’inflazione a livelli insistentemente bassi e ben al di sotto del target, e la crescita, beh, per dirla in modo carino, incerta, ci si aspettava ampiamente che la Banca Centrale Europea avrebbe agito per rendere la propria politica monetaria ancor più accomodante. Ci si aspettava che avrebbe fatto parte del programma di acquisto di asset, del valore di 60 miliardi di Euro al mese da investire in acquisto di bond. Ora, con grande sorpresa degli analisti, la BCE ha esteso sia la portata che la durata del proprio programma di QE, estendendolo almeno fino a marzo 2017 e portandolo ad 80 miliardi di Euro, tagliando inoltre i tassi d’interesse dallo 0,05% allo 0%.
Oltre a questo, le “sanzioni” per tenere fondi depositati con la BCE è stata portata da 0,3 a -0,4%; una mossa atta ad incoraggiare le banche a prestare fondi alle imprese.
Si è speculato sul fatto che gli intenti della mossa della BCE fossero quelli di indebolire l’Euro, abbassando i costi delle esportazioni e, se tutto andasse per il verso giusto, rendendo più attraenti i mercati d’importazione. Questo è improbabile che accada, poiché le banche centrali (con la notevole eccezione della Banca Nazionale Svizzera) già tempo fa hanno riconosciuto che il diretto intervento sulle valute tende ad essere tremendamente costoso e i benefici hanno vita breve. Il mercato guida i prezzi delle valute: agli inizi del 2015 l’Euro acquistava 145 Yen, le preoccupazioni per l’economia cinese e i prezzi del greggio hanno portato il prezzo a scendere a 112 Yen agli inizi di quest’anno, e il valore attuale si aggira intorno ai 127 Yen. Durante lo stesso periodo, il cambio con il Dollaro è sceso da 1,20$ a 1,10$. Di conseguenza, se la BCE vuole indebolire l’Euro, conseguirà questo scopo tramite la politica monetaria piuttosto che con mezzi diretti.
Inizialmente, i mercati hanno registrato un rally dopo la notizia della BCE, ma i commenti del presidente della BCE Mario Draghi, che ha suggerito che un ulteriore taglio dei tassi d’interessi portandoli in negativo non era nei programmi, ha portato un apprezzamento nei confronti dell’Euro ed i mercati azionari sono andati in perdita. Come la maggior parte delle cose, il tempo ci dirà se le ultime misure sortiranno i loro effetti e stimolerà crescita e inflazione.