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Europa: Quo Vadis?

Di Dr.Mike Campbell
Dr. Mike Campbell è uno scienziato ed uno scrittore freelance inglese. Mike ha conseguito il suo dottorato di ricerca a Ghent (Belgio) e, dopo aver lasciato il Regno Unito, ha lavorato in Belgio, Francia, Monaco e Austria. Come scrittore, si è specializzato nell’ambito economico, scientifico, medico e ambientale.

Il futuro dell’Europa è a un bivio. L’ovvio punto di pressione è la decisione del Regno Unito di continuare a far parte o meno dell’UE, ma questo è solo uno di una serie di problemi che deve affrontare il blocco. Mentre la decisione del Regno Unito viene accuratamente bilanciata, con una piccola maggioranza a favore dell’UE, il risultato sarebbe ampiamente lo stesso in qualsiasi altro stato membro dell’UE, come hanno dimostrato i referendum sul trattato di Maastricht in diversi paesi.

Fra i paesi europei più benestanti, le preoccupazioni per i migranti dall’est del blocco sono costantemente alimentate dai partiti di destra (come il Front Nationale in Francia, e l’Alternative for Germany, o AFD, in Germania). Questi partiti suggeriscono che le ondate di migranti da stati membri più poveri stanno inondando i mercati nazionali del lavoro, togliendo lavoro ai nativi (che nella maggior parte dei casi, non farebbe quei lavori a quei prezzi), creando tensioni su vari settori come edilizia, educazione, sanità pubblica… Vi sono diffuse preoccupazioni per la legislazione europea, ma l’UE non ha il potere di imporre la sua volontà (non sovrana) ai paesi: qualsiasi legge deve passare attraverso il Parlamento europeo e gli stati membri hanno comunque diritto di veto in aree specifiche; perciò, in gran parte, qualsiasi misura adottata nei codici dell’UE trova sostegno dai rispettivi governi. In termini semplici, a questi stati conviene incolpare Bruxelles per qualsiasi cosa d'impopolare.

Una decisione di abbandonare l’UE da parte del Regno Unito non modificherebbe la migrazione esterna verso il Regno Unito (che la Gran Bretagna già controlla), e potrebbe non ripercuotersi sui diritti che i migranti dell’UE hanno di stabilirsi e lavorare nel Regno Unito, visto che si tratterebbe di uno dei requisiti per poter aderire all’EFTA, l’accordo favorito in caso di separazione fra EU e UK.

Gli attacchi in Belgio e in Francia mostrano che gli europei stanno affrontando un pericolo reale e, per certo, si può garantire sicurezza solo aumentando la condivisione di informazioni, e condividendo il know-how (la Gran Bretagna ha imparato come trattare con il terrorismo dalla sua quasi guerra civile con il Nord Irlanda; la Germania ha avuto la RAF, la Frazione dell’Armata Rossa; la Spagna i separatisti baschi).

La crisi finanziaria globale e la crisi del debito sovrano europeo dovrebbero servire da monito a chiunque creda che una nazione europea sia più forte da sola. Si potrebbe mai pensare che la Grecia ce l’avrebbe fatta, se avesse dovuto affrontare la sua crisi senza l’aiuto dell’UE? C’erano parecchie voci di dissenso in quei momenti chiave, tali da rendere opinabile la sopravvivenza della Grecia nell’UE e nell’Eurozona (senza quella protezione la Grecia non avrebbe ricevuto l’aiuto di cui ha beneficiato). Coloro che aspirano ad una Brexit dovrebbero ricordarsi di quando il Regno Unito è uscito dal meccanismo di cambio delle valute, per vedere che una nazione da sola potrebbe non riuscire a sostenere eventuali attacchi degli speculatori del mercato alla sua valuta (George Soros, in quel caso), mentre l’azione congiunta fornisce un alto livello di protezione. Senza il sostegno della BCE (e del suo impegno non ancora collaudato con il programma “Outright Monetary Transaction”), l’Italia e la Spagna probabilmente avrebbero affrontato lo stesso destino di Grecia, Portogallo ed Irlanda. Questi colpi si possono prevenire quando le nazioni agiscono insieme, e riescono a sostenere sufficiente peso finanziario da tenere sotto controllo i mercati.

Ciò di cui ha bisogno l’Europa (così come molte altre nazioni) è un dibattito serio, ponderato, su come vogliamo sia il futuro. L’UE esiste per il beneficio degli stati che ne fanno parte e, nel suo fulcro, è un blocco commerciale. L’errore che fanno i suoi membri è quello di considerare il suo organo amministrativo, la Commissione Europea, come se fosse una nazione sovrana in sé e per sé, quando non è così. La CE non ha mai pubblicato una serie di conti (e questo potrebbe anche cambiare, se i 28 stati membri lo richiedessero ponendo la condizione che se non venisse portato a termine in un ragionevole lasso di tempo, si passerebbe all'immediata sostituzione di tutti i commissari UE). Tutti i Commissari sono ex politici di spicco, ma il loro ruolo attuale è quello di impiegati, funzionari internazionali: riconoscerlo, sarebbe il primo passo verso una riforma radicale dell’UE.

Dr.Mike Campbell
Informazioni su Dr.Mike Campbell
Dr. Mike Campbell è uno scienziato ed uno scrittore freelance inglese. Mike ha conseguito il suo dottorato di ricerca a Ghent (Belgio) e, dopo aver lasciato il Regno Unito, ha lavorato in Belgio, Francia, Monaco e Austria. Come scrittore, si è specializzato nell’ambito economico, scientifico, medico e ambientale.
 

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