Il Ministro delle finanze britannico, ha presentato l’ottavo budget in Parlamento. Ha suscitato l’agitazione di alcuni membri del suo partito di Euroscettici ripetendo un avvertimento dall’Office for Budget Responsibility (OBR), secondo cui il Regno Unito sarebbe “più sicuro e più forte” all’interno dell’UE.
Il Cancelliere ha ridotto le previsioni per la crescita economica del 2016 dal 2,4 al 2%, sulle proiezioni dell’OBR di un indebolimento della produttività. Questo deriva dal fatto che la crescita economica è moderata, ma l’occupazione e il numero di ore lavorative sono saliti, quindi la produttività (a livello nazionale) è in calo.
Il Cancelliere spera ancora di riuscire a rispettare la promessa di eliminare il debito entro la fine dell’attuale mandato (2020) e di avere un surplus di 10 miliardi di Sterline, ma sembra improbabile che quest’anno si riuscirà a raggiungere l’obiettivo di ridurre il debito nazionale come proporzione del PIL della nazione.
È stato annunciato che nel bilancio la corporation tax, la tassa sulle imprese del Regno Unito, verrà tagliata dal 20 al 17% (che sarebbe sufficiente se tutte le società effettivamente pagassero quanto debbono pagare, ma l’evasione fiscale rimane una questione spinosa per grandi multinazionali come Google, Starbucks, Amazon e via dicendo), ed entrerà in vigore entro il 2020. Arriveranno incentivi per alcune piccole imprese, che saranno escluse dalle tariffe business, e fino a 250.000 di queste beneficeranno di una riduzione della tassa a partire da aprile 2017.
Verranno tagliati altri 3,5 miliardi di Sterline dalla spesa pubblica fino alla fine del mandato, anche se i dettagli devono ancora essere resi pubblici. La soglia delle imposte sul reddito salirà a 11.500 Sterline il prossimo anno, e l’aliquota massima imponibile salirà da 43.385 a 45.000 Sterline.
L’OBR ha sottolineato che, secondo le istruzioni dei parlamentari, le loro proiezioni sono basate sull’assunto che il Regno Unito deciderà di rimanere all’interno dell’UE al referendum di giugno.