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Un Punto Chiave della Disputa sulla Brexit è l'Immigrazione

Di Dr.Mike Campbell
Dr. Mike Campbell è uno scienziato ed uno scrittore freelance inglese. Mike ha conseguito il suo dottorato di ricerca a Ghent (Belgio) e, dopo aver lasciato il Regno Unito, ha lavorato in Belgio, Francia, Monaco e Austria. Come scrittore, si è specializzato nell’ambito economico, scientifico, medico e ambientale.

Un punto chiave della disputa all’interno del referendum britannico per continuare a far parte o meno dell’UE, è l’immigrazione. In molte persone è presente una xenofobia latente, sottopelle, una sfiducia nei confronti di chi “non è noi”. Tuttavia, gli anglosassoni non esisterebbero se non fosse stato per le migrazioni (ed invasioni) avute in passato, e la Britannia era una volta il cuore di uno dei più grandi imperi conosciuti, e chiaramente, una delle qualità principali erano gli scambi commerciali.

Per gentile concessione dei media, molte persone comuni temono che i loro posti di lavoro verranno assaltati (principalmente) da orde di cittadini dell’Europa dell’est, che non solo ruberanno posti di lavoro agli inglesi, ma al contempo spremeranno il servizio sanitario nazionale, lo stato sociale e i servizi per l’istruzione e gli alloggi (e hanno persino il coraggio di non tifare per la squadra di calcio del loro paese!). Si tratta naturalmente di una visione distorta della realtà, nonostante ci sia un fondo di verità. Non è semplice lasciare i propri amici e la propria famiglia e farsi strada in un nuovo paese in cui si parla una lingua che non ci appartiene. Se da un lato il sistema di previdenza sociale nel Regno Unito fornisce supporto, dall’altro comunque non permette di fare la bella vita senza lavorare troppo, e il Regno Unito è un paese costoso in cui vivere sia in termini di alloggio che di costo generale della vita.

Molti degli immigrati che arrivano sulle sponde inglesi in cerca di lavoro sono professionisti istruiti e qualificati (ai quali diamo nomi eleganti come “expat”), e sono parecchie le enclavi in tutto il mondo verso cui i professionisti britannici rivolgono i loro servizi per fare profitti maggiori di quanti ne farebbero in patria. L’industria e le società britanniche, ci viene detto, hanno un bisogno disperato di queste figure. Guadagnano bene e contribuiscono di netto all’economia, e spesso fanno studiare i loro figli in scuole private e godono dei benefici di un’assicurazione sanitaria privata.

Con conflitti mortali in zone calde come Afghanistan, Siria ed Iraq, tanto per nominarne alcune, ora ci sono nuove ondate di rifugiati in cerca di protezione all’interno dell’UE. Queste persone hanno il diritto umanitario ad avere protezione, secondo le carte stilate dalle Nazioni Unite e ratificate dalla maggior parte delle nazioni. Tra questi rifugiati ci sono i semplici “migranti economici”, che spesso vengono da regioni svantaggiate dell’Africa, in cerca di prospettive per una qualità di vita migliore nell’Unione Europea. Quest’ultima classe non ha diritto a vivere e lavorare nell’UE, e gli atteggiamenti nei loro confronti, e di chi si approfitta della loro miseria, si stanno indurendo sempre più. Sotto le vigenti legislazioni europee, a queste persone dovrebbe essere impedito l’ingresso in territorio europeo alle frontiere, visto che, dopo l’accordo di Shengen, l’UE al suo interno è praticamente senza confini al giorno d’oggi. Più facile a dirsi che a farsi.

Far parte dell’Unione Europea significa garantire la liberà di vivere e lavorare nella propria nazione a tutti gli altri cittadini di stati membri dell’UE (applicando lo stesso principio, gli inglesi hanno il diritto di vivere e lavorare in qualsiasi dei 27 stati membri). Tuttavia, solo una piccola minoranza di europei decide di abbandonare il proprio paese e di andare a lavorare da qualche altra parte all’interno dell’Unione. La maggior parte dei migranti che arriva nel Regno Unito (45,4 contro 41,8%) arriva da paesi del Commonwealth e da altre regioni, piuttosto che dall’UE e, chiaramente, se il governo lo volesse veramente fare, potrebbe fermare l’immigrazione da paesi al di fuori dell’UE.

Dr.Mike Campbell
Informazioni su Dr.Mike Campbell
Dr. Mike Campbell è uno scienziato ed uno scrittore freelance inglese. Mike ha conseguito il suo dottorato di ricerca a Ghent (Belgio) e, dopo aver lasciato il Regno Unito, ha lavorato in Belgio, Francia, Monaco e Austria. Come scrittore, si è specializzato nell’ambito economico, scientifico, medico e ambientale.
 

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