L’ignoranza abbonda riguardo alle conseguenze della decisione del Regno Unito di lasciare l’UE. La decisione è stata presa il 23 giugno 2016, e ha provocato un immediato crollo della Sterlina (portandola ad un nuovo minimo su 31 anni contro il Dollaro) e dei mercati, che poi si sono ripresi. <non si pensava che il Regno Unito avrebbe veramente lasciato l’UE (a tal punto che Crispen Oden, gestore di fondi hedge con sede a Londra e sostenitore del Leave, ha vinto 220 milioni di Sterline scommettendoci). Per la maggior parte degli analisti la logica di rimanere nell’UE era schiacciante, perciò si è pensato poco a cosa sarebbe accaduto subito dopo.
La Gran Bretagna rimarrà un membro dell’UE, con libero accesso al blocco commerciale più grande al mondo, fino alla fine di marzo 2019. Tuttavia, il fatto che la Sterlina sia scesa ulteriormente sulla notizia che è stata fissata una data (malgrado i tribunali del Regno Unito...), e l’eventualità che la May invochi l’articolo 50 è un presagio di quel che verrà.
Il FMI prevede che il Regno Unito emergerà come l’economia del G7 dalla crescita più rapida nel 2016 (che i sostenitori della Brexit hanno erroneamente interpretato come segno che tutte le previsioni economiche erano sbagliate). Si prevede che il PIL del Regno Unito salirà dell’1,8% quest’anno, ma anche che il prossimo anno l’economia rallenterà quando la Brexit diventerà una realtà più chiara, portando la crescita all’1,1%, mentre la crescita globale sarà del 3,1%. Il capo economista del FMI Maurice Obstfeld ha notato: “Nel complesso l’economia globale si è mossa lateralmente. Senza una precisa azione politica a supporto dell’attività economica, a breve e lungo termine, l’attuale crescita sotto la media rischia di perpetuarsi”. Ha sottolineato che una Sterlina più debole colpirà gli standard di vita, dal momento che il prezzo dei beni importati salirà. Il FMI ritiene che l’inflazione del Regno Unito potrebbe salire dallo 0,7% di quest’anno al 2,5% nel 2017.
Gli indicatori economici chiave per il ruolo dell’UE nell’economia britannica saranno gli investimenti in entrata e le intenzioni di assunzione.