Di fronte a quella che sembra una decisione singolare, le autorità indiane hanno ritirato le banconote da 500 e 1000 Rupie dalla circolazione, letteralmente nel giro di una notte (martedì della settimana scorsa). Presto le banconote verranno sostituite da versioni revisionate delle banconote da 500 e 2000 Rupie e gli indiani potranno cambiarle liberamente in banca, quando saranno disponibili. Le banconote valgono più o meno 7,6$ e 15,2$ rispettivamente, dunque c’è un vasto numero di queste banconote in circolazione.
Lo scopo di questo cambiamento radicale è di inasprire i controlli sulla corruzione e sul denaro liquido non dichiarato. Il Primo ministro indiano Narendra Modi ha annunciato la mossa, affermando che “l’economia sommersa e la corruzione sono gli ostacoli più grandi per lo sradicamento della povertà”.
L’India è ancora un’economia “in contanti”, almeno il 45% delle transazioni comprende banconote da 500 Rupie o più, e questa non è un’impresa da poco visto che le banconote ritirate sono le più alte in circolazione. Il pubblico avrà 50 giorni per cambiare le vecchie banconote (che non sono più in corso) a cambi modesti senza interessi. Tuttavia, chiunque vorrà cambiare grandi somme di denaro attrarrà l’attenzione di banche ed autorità fiscali. Il cambio di somme ingenti verrà permesso, chiaramente, ma chi farà questa richiesta, dovrà dimostrare che le somme sono possedute legittimamente
Ultimamente, il governo ha fatturato circa 10 miliardi$ in entrate fiscali nel corso di un recente condono fiscale.
Seguendo la legge delle conseguenze non volute, sicuramente sorgerà un consistente settore entro i prossimi 50 giorni, in cui alle persone verranno date le vecchie banconote da scambiare con quelle nuove fino a un limite ragionevole, e questo verrà fatto da loschi individui, in cambio chiaramente di una piccola commissione. Questo sarà probabilmente uno dei pochi campi in cui l’effetto a cascata funzionerà per i membri più poveri della società.