La Brexit da un punto di vista economico è un po’ la storia di quello che grida “al lupo, al lupo”, proprio come le apocalittiche conseguenze economiche della decisione presa dal Regno Unito di lasciare il maggiore blocco commerciale al mondo, che devono (ancora) verificarsi. Gli esperti che avevano previsto la visita di uno (o di un branco) dei lupi, hanno in fretta a sottolineato che il Regno Unito non ha ancora lasciato l’UE, né ha dato notifica ufficiale delle sue intenzioni di volerlo fare.
La positività dell’economia britannica dopo il voto ha colto di sorpresa molti analisti, ma qualsiasi osservatore serio direbbe che una regressione economica non è questione di “se”, ma di “quando”. Ora, il fatto che a gennaio le vendite al dettaglio del Regno Unito siano scese quando ci si aspettava che salissero, potrebbe essere un segnale della tempesta che arriverà (di nuovo…).
A gennaio il volume delle vendite al dettaglio è sceso dello 0,3% rispetto ai livelli di dicembre, quando in base ai dati dall’Office for National Statistics (ONS), gli analisti si aspettavano un aumento dello 0,9%. I dati di dicembre erano già in calo, e dunque ci sono prove della sottostante tendenza ad indebolirsi delle vendite al dettaglio, con il primo trend decrescente da dicembre 2013.
L’ONS ritiene che l’aumento dei costi di cibo e carburante abbiano giocato un ruolo nell’imprevisto declino. Su base annuale, i dati di gennaio 2017 sono stati in aumento dell’1,5% rispetto allo scorso anno, ma si tratta anche della performance più debole che i dati hanno registrato da novembre 2013. I prezzi del greggio hanno visto un enorme aumento del 16,1% a gennaio, che è stato il maggior aumento mensile da settembre 2011. Altri dati dall’ONS indicano che l’inflazione si trova ad un picco su 30 mesi e la crescita salariale si sta allentando. Il tempo ci dirà se questo è l’inizio del “progetto paura” per la Brexit che potrebbe trasformarsi a sua volta nel “progetto ve l’avevamo detto”, ma le votazioni degli elettori propensi all’uscita dall’UE suggeriscono che non darebbero il loro sostegno alla Brexit, se questa influisse in modo significativo sui loro portafogli.