La disoccupazione è un indicatore ritardato del ciclo economico nel quale i datori di lavoro evitano di avere personale in esubero fin quando le condizioni economiche non li costringono, e sono riluttanti a riassumere personale fin quando gli ordini non possono più essere completati con le risorse umane disponibili. L’Eurozona è un blocco composto di 19 paesi, ma mentre le macroeconomie sono gestite dalla banca centrale, i fattori economici nazionali fanno sì che al suo interno ci siano considerevoli variazioni (regionali). Questo fattore spiega perché la disoccupazione nell’Eurozona è “problematica”. Alcune economie dell’Eurozona si sono saldamente lasciate alle spalle la grande crisi finanziaria e quella del debito sovrano, e stanno godendo della quasi piena occupazione, mentre altre continuano ad annaspare.
La disoccupazione nell’Eurozona è scesa da un picco del 12,1% (aprile 2013) per stabilirsi all’attuale 9,5%, il miglior livello raggiunto in circa 8 anni (maggio 2009). Rimane un dato irregolare, con la Repubblica Ceca e la Germania con quasi piena occupazione: rispettivamente al 3,4 e al 3,9%. Tuttavia, Spagna e Grecia hanno ancora livelli di disoccupazione elevati (rispettivamente il 18 e il 23,1%).
A tal proposito, la media storica della disoccupazione in Grecia è stata del 15,7% fra il 1998 e il 2016 (intervallo compreso fra il 7,3% di maggio 2008 e il 27,9% di luglio 2013). Per la Spagna la media della disoccupazione è del 16,5% (1976-2017) con un minimo del 4,4% (terzo trimestre 1976) e un massimo del 26,9% (primo trimestre 2013 - qui i dati del 2012). Sebbene il livello di disoccupazione in Spagna e Grecia rimanga inaccettabilmente elevato, i dati vanno rivisti e comparati alle medie storiche, poiché questo costituisce la base sulla quale vengono giudicate le performance: attualmente la disoccupazione spagnola supera il valore medio dell’1,5%, mentre quella greca rimane del 7,4% oltre il suo valore storico, a suggerire che c’è ancora parecchio lavoro da fare.
Per l’Eurozona nel complesso la media storica della disoccupazione è del 9,78% (1995-2017), e questo significa che si è mossa verso una maggior occupazione rispetto ai dati storici (di nuovo, l’intervallo è compreso fra il 7,3 e il 12,1%).