Con solo quattro risultati ancora da scrutinare, il risultato delle elezioni generali in Regno Unito non vede nessun partito in grado di formare un governo di maggioranza. Questo significa che i conservatori, attualmente in carica, tenteranno di formare un governo assicurandosi il supporto di un partito minore (quasi certamente saranno gli unionisti di Ulster, il partito democratico unionista con 10 parlamentari), andando a formare una fragile maggioranza che permetta loro di governare. In alternativa, i conservatori potrebbero decidere di agire come governo di minoranza, ma entrambe le soluzioni richiedono l’appoggio dei Comuni. Il partito laburista ha suggerito che potrebbero formare un’amministrazione di minoranza, ma al momento si tratta di uno scenario improbabile.
Come si rifletterà questo sulla Brexit? Bella domanda. La dichiarazione d’intenti della May prevedeva di ottenere un grande mandato dal paese e una forte maggioranza parlamentare che le permettesse di negoziare con Bruxelles da una posizione di forza. Come abbiamo già detto, questa è sempre stata un’assurdità, ma una maggioranza forte le avrebbe permesso di imporre la sua visione della Brexit, ai suoi termini, come posizione del Regno Unito. Il fallimento nell’ottenere tale sostegno indebolisce la sua posizione politica all’interno del paese, ma non cambia realmente le cose con l’UE, come sottolineato ieri. Se la May dovesse formare un governo, è probabile che l’opposizione ottenga concessioni sul processo Brexit escludendo la sua “fuga” da un accordo “non vantaggioso” potendo insistere su un secondo referendum sull’accordo finale ed evitare così l’approvazione del cosiddetto “Reform Bill”, volto a porre tutta la legislazione dell’UE nel corpus delle leggi britanniche, per poi decidere liberamente cosa mantenere.
La reazione del mercato Forex al voto ha portato la Sterlina sotto pressione contro la maggior parte delle valute principali, dal momento che ha generato nuove incertezze (non che non sia chiaro il messaggio che “Brexit significa Brexit”). Probabilmente questo significa che una “hard Brexit” è diventata meno probabile, ma non che la follia della Brexit sia finita.
Se si riuscirà a formare un governo, il “Fixed Term Parliament Act” implica che il governo “debba” rimanere in carica fino al 2022 e portare avanti il processo Brexit, che dovrà essere “completato” entro il 31 marzo 2019. Tuttavia, come abbiamo visto, la legge non impedisce a una maggioranza di governo di fuggire (un governo di minoranza potrebbe imbattersi in ostacoli importanti perdendo la fiducia del parlamento, dunque si faranno “soldi facili” prima delle prossime elezioni nel 2022.
La vera domanda è come il governo interpreterà “la volontà del popolo” rispetto alla Brexit dopo i risultati delle elezioni.