Il Governatore della BCE Mario Draghi, insieme agli altri policymaker, dovrà affrontare un dilemma riguardo i tassi d’interesse durante il meeting di luglio, e decidere se la banca creerà un percorso di uscita dall’imponente programma di stimoli monetari in assenza di pressione inflazionistica. Infatti come da previsioni, il consiglio della BCE, guidato da Draghi, giovedì mattina ha mantuto invariati i prezzi dei 3 tassi per l’undicesima volta di seguito, mantenendo gli acquisti degli asset fino alla fine dell’anno. Nonostante questo, Draghi ha proceduto con estrema cautela durante la conferenza stampa a seguito dell’annuncio.
Dopo i suoi commenti al forum dei banchieri centrali tenutosi a Sintra a fine giugno, in Portogallo, nel mercato sono cresciute le aspettative di una possibile virata più dura nella politica della Banca, che hanno portato l’Euro ha toccare il livello più alto in un anno contro l’USD. I commenti di oggi di Draghi dovranno essere accuratamente ponderati per evitare che il mercato entri in uno stato di “frenesia da tapering”.
Gli analisti ritengono che in assenza di pressione inflazionistica, la BCE dovrà dare prova di essere pronta a rispondere a quesiti economici che non lasceranno ambiguità nei partecipanti del mercato, un lavoro equilibrato che richiederà le doti retoriche di Draghi. Gli esperti di economia si aspettano che Draghi e i suoi colleghi eviteranno di dare indizi su un graduale taglio degli stimoli a settembre, quando si prevede avremo un annuncio di un possibile giro di vite a gennaio, dopo la fine del ciclo attuale.
Nel meeting di giugno, la BCE ha alzato la guardia facendo diminuire le prospettive negative per i tassi. Alcuni analisti si aspettano che la banca annuncerà questa correzione in relazione al programma di acquisto di asset a luglio, e che i riferimenti ad aumenti dei tassi d’interesse non inizieranno fino all’eliminazione del programma di stimoli. Si prevede che la BCE discuterà del QE durante il prossimo meeting, ma è possibile che presenterà solo un leggero sviluppo e cancellerà le proprie intenzioni di aumentare i piani di QE. Ciononostante, la BCE li potrà aumentare, e riconsidererà parte del programma di stimoli durante il meeting di settembre, quando si prevede che la banca fornirà aggiornamenti sulle aspettative per l’inflazione.
Attualmente i tassi d’interesse sono ad un minimo record dello 0%, e il tasso di deposito è allo 0,4%. Il tasso di margine è allo 0,25%. Si prevede che la banca manterrà il programma di acquisto di asset da 60 miliardi di Euro mensili fino a dicembre 2017, programma iniziato a marzo dopo la riduzione dai precedenti 80 miliardi.
L’inflazione nell’Eurozona è scesa al livello più basso negli ultimi sei mesi, all’1,3% a giugno, mentre la BCE punta a mantenerla “bassa, ma vicina al 2%”. Tuttavia, l’inflazione core, collegata alle politiche, è salita dallo 0,9 all’1,1%, e durante lo stesso periodo gli indicatori di fiducia, tra i vari studi, suggeriscono una crescita economica più rapida fra i 19 paesi del blocco.