Lo stato del Texas è secondo, dopo la California, in termini di contributo al PIL nazionale. Recentemente si è abbattuto un uragano sul Texas, l’uragano Harvey, provocando grandi inondazioni a Houston e in altre zone dello stato, e i danni stimati ammontano a centinaia di miliardi di Dollari (onestamente, è ancora troppo presto per valutazioni più accurate). Tuttavia, è probabile che i danni causati dall’uragano colpiranno, in qualche modo, sia la produzione economica dello stato che della nazione intera.
La Federal Reserve sta ancora perseguendo l’obiettivo di portare i tassi d’interesse alla normalizzazione del loro valore medio nel lungo periodo tramite una serie di aumenti. L’idea di aumentare i tassi d’interesse in questo modo è per prevenire che l’economia vada in shock, dunque la banca centrale sta adottando un approccio molto cauto. Quest’anno abbiamo visto due aumenti dei tassi d’interesse dello 0,25% l’uno, e ce n’è in programma un altro che, idealmente, verrà applicato prima della fine dell’anno.
I due eventi descritti prima si inseriscono in un contesto di crescita dell’occupazione più debole del previsto ad agosto, probabilmente a significare che gli altri aumenti dei tassi da parte della Fed verranno spostati alla fine dell’anno. I dati per la creazione di nuovi posti di lavoro ad agosto sono risultati di 156.000 unità, mentre le aspettative erano fra 175.000 e 185.000. Anche i dati di luglio sono stati rivisti al ribasso, da 209.000 a 189.000 nuovi posti di lavoro; allo stesso modo, i dati di giugno sono passati da 231.000 a 210.000 unità. Ne consegue che i dati per la disoccupazione sono saliti da 4,3% a luglio a 4,4% ad agosto. Tuttavia, un livello di disoccupazione inferiore al 5% viene definito in generale come “piena occupazione”, perciò forse la Fed potrebbe assumere un atteggiamento più positivo, se le stime dei danni in Texas si dimostrassero esagerate.
I profitti settimanali hanno continuato a salire ad un tasso annualizzato del 2,5%, livello che si mantiene stabile da aprile.