I fattori geopolitici influenzano chiaramente le economie, e con esse, le fluttuazioni delle singole valute. Questo è il fenomeno dietro l’attuale tensione nei confronti del neoliberalismo (inteso come trasferimento del controllo economico da entità statali a privati) e della crescente influenza delle multinazionali. I critici suggeriscono che mentre lo Stato ha a cuore il benessere dei cittadini che rappresenta, la catena si interrompe quando il controllo passa alle aziende, il cui unico interesse è il profitto.
L’economia statunitense è la maggiore al mondo, eppure un’ampia fetta della sua popolazione vive in condizioni di povertà. In parte, il successo di Donald Trump è dovuto al suo appello a quel segmento della popolazione che vede svanito il “sogno americano”, e che in qualche modo ha pensato che un imprenditore miliardario potesse farsi carico delle sue esigenze. Questa parte dell’elettorato avrebbe incluso molti degli americani più svantaggiati economicamente, e per i quali l’esperimento neoliberale ha pienamente fallito.
è stato suggerito che gli Stati Uniti hanno riportato la percentuale di cittadini che vivono in condizioni di povertà ai livelli precedenti alla grande crisi finanziaria. Lo scorso anno il reddito medio delle famiglie è aumentato del 3,2% arrivando a 59.000$, ma il dato è fuorviante: un valore medio viene stabilito prendendo in considerazione i redditi (familiari) dal più basso al più alto e scegliendo il punto nel mezzo dell’intervallo. Le percentuali dei redditi forniscono un quadro migliore. Attualmente, il censimento negli USA stima che il 12,7% degli americani vive al di sotto della soglia di povertà (circa 41 milioni di persone), e dunque non riesce a soddisfare i propri bisogni primari. Questo dato viene stimato con un reddito di 24.500$ per una famiglia di quattro persone.
I dati si inseriscono nello scenario di una delle più vaste (seppur tenue) espansioni economiche nella storia degli Stati Uniti, in cui ufficialmente la disoccupazione si attesta al suo valore più basso dal 2001. Invece, il patrimonio del 5% delle famiglie dal reddito più alto è salito del 5,5% dal 2015 ad una cifra media di 375.000$, cifra superiore circa 30 volte a quella del quinto delle famiglie americane più povere (20%), che è salita del 2,6% a 12.943$ (di nuovo, si tratta di un valore medio). Le stime suggeriscono che l’America comprenda approssimativamente 126 milioni di famiglie.