La scelta della Brexit si ripercuote su ogni aspetto dell’economia Britannica. Spesso esplodono liti accese fra i sostenitori della scelta e coloro che vi si sono opposti con veemenza. Ogni indicatore economico positivo viene preso dai sostenitori della Brexit come prova che i timori erano eccessivi e che il Regno Unito se la caverà fuori dall’UE; subito dopo, è stato fatto notare che i dati economici in questione sono elaborati mentre il Regno Unito fa ancora parte dell’UE e trae benefici dall’unione delle dogane e dal mercato unico. In questo contesto, l’impatto della Brexit si può stimare attraverso indicatori come quello della fiducia delle imprese, gli investimenti su territorio nazionale e la pianificazione post-Brexit nell’esodo dei finanziatori.
Un altro cattivo presagio della Brexit, forse, è l’edilizia. L’attuale indice dei direttori degli acquisti di IHS Markit/CIPS indica contrazione nel settore. È sceso da 51,1 ad agosto a 48,1 il mese scorso, in una scala in cui un valore inferiore a 50 indica contrazione. Questo è importante perché si tratta del primo calo in 13 mesi, nonché del più brusco da luglio 2016. Il rallentamento sta influenzando sia la costruzione di edifici commerciali che i progetti di ingegneria civile. Il settore dell’ingegneria civile ha registrato la peggior contrazione per quattro anni e mezzo, mentre i progetti per nuove infrastrutture che non stanno rimpiazzando quelli già completati. Il calo nella costruzione di edifici commerciali è secondo solo a quello registrato immediatamente dopo il voto per la Brexit, da febbraio 2013. L’unica nota positiva è da cercare nella costruzione di edifici residenziali, che a settembre è stata in espansione, tuttavia il tasso di espansione è il più lento degli ultimi sei mesi.
Il rapporto suggerisce che l’aumento dei costi per l’importazione dei materiali sta pesando sul settore (dovuto alla relativa debolezza della Sterlina in seguito al voto per la Brexit), sebbene contenga anche prove aneddotiche che le prospettive di un aumento dei tassi d’interesse da parte della BoE stanno creando preoccupazioni per la fine dei mutui a tassi stracciati, rendendo più onerosi i prestiti e indebolendo la richiesta di nuovi immobili.