Di: DailyForex
È diritto sovrano del Regno Unito decidere di lasciare l’Unione Europea. Nessuna autorità al mondo ha il potere di costringere il Regno Unito a rimanere nel blocco contro la sua volontà. Tuttavia, i 27 paesi dell’UE, il Parlamento europeo e addirittura i governi regionali all’interno dell’UE, hanno l’ultima parola sulle relazioni commerciali che il Regno Unito intende creare con il blocco come nazione esterna.
Non appena sembrava che il primo ministro del Regno Unito avesse ottenuto la benedizione dei suoi colleghi di governo per cercare di “sbloccare” le discussioni commerciali con l’UE (potenzialmente) raddoppiando le somme che erano state messe sa parte per l’accordo di “divorzio”, ecco che all’orizzonte è apparsa un’altra nuvola, con le forme della Repubblica d’Irlanda.
L’UE ha ricevuto notevoli critiche da parecchi paesi per la sua incapacità di arginare il flusso di rifugiati approdati nel suo territorio e fuggiti da guerra e persecuzioni in Afghanistan e Siria, e di migranti economici che sfidano il Mediterraneo in cerca di una vita migliore. Sono state fatte richieste aperte all’UE affinché facesse un lavoro migliore nel mettere in sicurezza i suoi confini esterni (l’accordo di Shengen prevede che gli europei e i visitatori dell’UE con il visto corretto possano spostarsi fra i paesi firmatari senza controlli alle frontiere, ma questo non vale per i confini esterni fra UE e paesi non membri. La campagna del Leave in Regno Unito è stata fortemente critica nei confronti del controllo dei confini dell’UE nella corsa al referendum; infatti, una richiesta cruciale del Regno Unito è quella di riprendere possesso dei suoi confini.
Il governo inglese intende porre fine alla libertà di movimento, non vuole più far parte del mercato unico né dell’unione delle dogane, eppure spera di stabilire un “commercio senza attriti” con l’UE. Nessuno nell’UE o in Irlanda vuol vedere una “frontiera fisica” fra Repubblica d’Irlanda e UK (Irlanda del Nord), ma il fare affidamento alle regole commerciali dell’OMC lo renderà inevitabile. In un eccezionale articolo di un blog, il Leave, favorevole alla Brexit, ha parlato chiaramente delle conseguenze negative che avrebbe per il Regno Unito tornare alle regole dell’OMC, e le sue conseguenze per i confini irlandesi.
Il governo irlandese ha minacciato di porre il veto a qualsiasi accordo commerciale UE-UK a meno che non vengano fornite garanzie scritte che non verranno create frontiere fisiche nell’isola d’Irlanda. È probabile che altri stati europei non vorranno vedere il commercio inibito dalle leggi dell’OMC, ma il confine irlandese è il solo confine fisico in comune fra Regno Unito e UE. Diventerà un confine esterno quando il Regno Unito lascerà il blocco il 29 marzo 2019.
Il Regno Unito spera che gli strumenti elettronici e digitali saranno sufficienti a permettere un commercio “senza attriti” con l’UE, ma i suoi stessi esperti e funzionari delle dogane sono apertamente scettici sul fatto che si potrà ottenere nel tempo che rimane (nonché i bilanci”). Una soluzione ovvia al problema irlandese sarebbe lasciare all’Irlanda del Nord uno statuto speciale e rimanere sia nel mercato unito che nell’unione delle dogane, ma il Regno Unito ha escluso questa possibilità. Spetta al Regno Unito trovare una soluzione fattibile che soddisfi sia gli stati dell’UE che l’OMC.