Il livello di disoccupazione ufficiale nel Regno Unito è rimasto invariato ad un minimo di 42 anni del 4,3%. Ciò significa che nel periodo di tre mesi fino a novembre, nel Regno Unito 1,44 milioni di persone sono rimaste "ufficialmente" disoccupate, un calo di 3000 rispetto al periodo di riferimento precedente. Il livello di disoccupazione non è viene misurato effettivamente (ad esempio sommando il numero di persone registrate come attive in cerca di lavoro nei centri per l’impiego), ma è stimato in base ad un sondaggio su 60000 persone, il Labour Force Survey, un’indagine che chiede se stanno cercando lavoro. Questo si basa su una metodologia dell'Organizzazione internazionale del lavoro che è accettata a livello internazionale (si sostiene che la sensibilità del modello sia limitata a variazioni di ± 100000, quindi la caduta registrata è ben al di sotto del limite di sensibilità).
La crescita media delle retribuzioni è stata del 2,4%, ma ben al di sotto del 3,1% sull’inflazione di novembre, il che significa che la maggior parte delle persone ha visto un calo del potere d'acquisto nel corso dell'anno fino a novembre.
Secondo l'ONS, il numero di persone che lavorano è aumentato nettamente nel periodo di riferimento di novembre, con 102000 lavoratori in più nel periodo di riferimento, portando la forza lavoro in aumento a 32,2 milioni di persone. I posti vacanti sono al massimo su 17 anni a 81000, il che dovrebbe implicare una crescita salariale più forte di quanto si è visto dato che i datori di lavoro invogliano i candidati offrendo salari migliori, ma questo a quanto pare non è confermato dalla crescita dei salari effettivi. I guadagni medi (lordi) del Regno Unito ora si attestano a 490£ a settimana, dopo aver visto un aumento di 11£ nel corso dell'anno.
Naturalmente, se una percentuale significativa di posti di lavoro è a retribuzione bassa, poco qualificata, allora il potere contrattuale dei richiedenti avrà scarso effetto poiché possono ancora essere sostituiti in maniera relativamente facile dal gruppo di disoccupati/sottoccupati. Nella cosiddetta "gig economy”, si afferma che una percentuale significativa di nuovi posti di lavoro creati nel Regno Unito dopo la recessione finanziaria mondiale, siano state opportunità insicure e sottopagate.
Il termine dominante nell'economia del Regno Unito è il consumo interno e quindi il declino del reddito disponibile può avere un effetto a catena sull'economia in generale.