L'illusione che il Regno Unito possa lasciare l'UE il 30 marzo 2019 e che sia pronto a generare e firmare accordi di libero scambio con il resto del mondo è morta da tempo nelle menti di tutti tranne che dei Brexiteer più devoti, vista la complessità del Regno Unito nello sradicarsi da quarant'anni di intimità economica con gli albori dell'Unione Europea. Di conseguenza, già da un po’ di tempo, il Regno Unito ha cercato un periodo "transitorio" in cui rimanere all'interno dell'unione doganale e del mercato unico dell'UE per dare tempo alle imprese del Regno Unito e dell'Unione Europea di organizzarsi sulle successive relazioni commerciali (ancora completamente inesplorate).
L'UE e il Regno Unito hanno raggiunto un accordo che consentirà al Regno Unito di rimanere all'interno del mercato unico e dell'unione doganale per un periodo transitorio che va dalla Brexit fino alla fine del 2020, meno dei due anni richiesti dal Regno Unito. Sembra anche essere un accordo chiuso che non prevede estensione. Durante questo periodo, il Regno Unito continuerà a rispettare la libertà di circolazione concedendo che qualsiasi cittadino europeo che si stabilizzi nel Regno Unito durante il periodo di transizione goda degli stessi diritti di quelli già esistenti (mentre la signora May aveva insistito sul fatto che ciò non sarebbe avvenuto).
Il Regno Unito era intenzionato a riaffermare le rivendicazioni sui diritti di pesca nelle sue acque territoriali immediatamente dopo la Brexit, ma ha capitolato alle richieste dell'UE che venga mantenuto lo status quo, anche se verrà consultato sulle quote di pesca durante il periodo. Il Regno Unito non sarà più uno stato dell'UE durante la transizione, quindi perderà il proprio potere di veto e non avrà voce in capitolo nella stesura delle direttive UE, pur essendo tenuto ad attuare qualsiasi nuova legislazione dell'UE.
Il Primo ministro ha ceduto anche sullo status dell'Irlanda del Nord, concordando che rimarrà nell'allineamento normativo con l'UE come posizione di ripiego qualora un accordo globale di libero scambio o una soluzione tecnica non siano pronti ad altrimenti prevenire un duro confine sull’isola d'Irlanda. Il mese scorso, la signora May aveva dichiarato che nessun PM britannico poteva accettare la proposta di protezione poiché rischiava l'integrità del Regno Unito; solo ieri è stata data una tale garanzia.
L'accordo dovrà essere ratificato dai leader dell'UE e dal parlamento dell'UE e, così com'è, il 25% del documento deve ancora essere discusso e concordato. Anche in questo caso, se venissero interrotti i negoziati rispetto alle disposizioni dello stato finale del Regno Unito, l'accordo transitorio cadrà, quindi così non fornisce garanzie a nessuno, ma rappresenta (in questa fase) una forte dichiarazione di intenti tra le parti, anche se non riesce a soddisfare né il campo del Leave né quello del Remain, chiaramente per ovvi motivi.