Se una nazione aumenta unilateralmente le tariffe contro le importazioni da un altro paese (o gruppo di paesi), si può sottoporre la questione all'Organizzazione Mondiale del Commercio per un arbitrato vincolante e/o si può rivalere contro il primo paese aumentando le proprie tariffe sui beni che vengono importati da esso. Le tariffe sulle merci importate significano che diventano più costose (e meno competitive) nella nazione importatrice. Ciò dovrebbe minare il vantaggio competitivo delle merci importate, dando una spinta a prodotti locali comparabili (o quelli di una terza nazione). Tuttavia, se i clienti domestici vogliono il prodotto specifico, sono costretti a pagare di più (i consumatori statunitensi pagano le tariffe sulle merci importate, non la nazione esportatrice).
Il presidente Trump ha affermato: "Quando un paese (gli USA) sta perdendo molti miliardi di dollari per gli scambi commerciali praticamente con tutti i paesi con cui fa affari, le guerre commerciali sono buone e facili da vincere. Ad esempio, quando siamo in calo di 100 miliardi di dollari con un certo paese e loro fanno i carini, non commerciamo più, e vinceremo alla grande. È facile!"
La realtà dei fatti non rispecchia esattamente la sua affermazione. Mentre molti negli Stati Uniti e nel resto del mondo hanno accusato la Cina di manipolazione monetaria e pratiche commerciali sleali, la realtà è che si vuole accedere ai mercati cinesi per prodotti di valore superiore. La Cina potrebbe rivolgersi ad altri mercati per soddisfare i suoi bisogni se gli Stati Uniti fossero belligeranti.
Come risposta alle tariffe statunitensi, la Cina ha annunciato che applicherà tariffe su una serie di importazioni statunitensi fino al 25%, destinate a incidere sui beni degli Stati Uniti per un valore di 3 miliardi di dollari. Gli obiettivi iniziali saranno le importazioni statunitensi di rottami di alluminio, acciaio laminato, frutta fresca e secca, ginseng, vino e maiale congelato, fissati rispettivamente a 25 (Al) e 15%. Gli Stati Uniti sono pronti a incrementare le tariffe con ulteriori dazi contro le importazioni cinesi del valore di decine di miliardi di dollari.
È probabile che i mercati azionari reagiscano negativamente ad una guerra commerciale che potrebbe facilmente degenerare, trascinando al suo interno altre nazioni. Per lungo tempo è stata rilevata la saggezza economica che le tariffe rappresentano un ostacolo per il commercio internazionale (da qui la fissazione dei Brexiters per gli accordi di libero scambio), ma queste non sono l'unica barriera al commercio in un mondo complesso e dalle relazioni commerciali in aumento.