Lontano dalla frenetica politica del rischio calcolato della Brexit, il resto del mondo va avanti piuttosto normalmente; la news di oggi sulla Brexit è che il governo ha nominato un ministro per le scorte alimentari, che non è di certo l'occasione che i sostenitori ordinari pensavano la Brexit potesse creare.
Negli Stati Uniti, la Federal Reserve ha annunciato il suo ottavo aumento del tasso di interesse dal 2015. L'aumento è stato di un ulteriore incremento dello 0,25% e porta il range dei tassi d'interesse USA al 2-2,25%. Per mettere questa cifra in prospettiva, il tasso di interesse medio USA a lungo termine si attesta al 5,72% (1971-2018, un range dello 0,25, dicembre 2008, al 20%, marzo 1980). L’elemento motore per la normalizzazione dei tassi è uno strumento che può essere utilizzato dalla Fed per soffocare l'inflazione (innalzamento dei tassi) o per stimolare un'economia stagnante (taglio dei tassi).
La mossa segna la fine di ciò che la Fed ha detto essere stata la sua politica monetaria accomodante. È probabile che ci sarà un ulteriore rialzo dei tassi quest'anno. Ad oggi, non vi è stata alcuna indicazione precisa sul tasso che vuole raggiungere la Fed, né se ci sarà un'accelerazione nella frequenza o nell'entità degli aumenti.
La Federal Reserve dovrebbe essere libera da influenze politiche, ma è il Presidente a dover nominare chi sarà a capo della banca centrale. Trump ha indicato il suo dispiacere nei confronti della politica di normalizzazione dei tassi affermando: “Sono preoccupato per il fatto che sembrano voler aumentare i tassi, potremmo fare altre cose con i soldi”.
Da parte sua, la Fed ha riconosciuto di sentire un “crescente coro di preoccupazioni" sulla politica del presidente Trump di imporre dazi su determinate importazioni. Le misure hanno sconvolto le catene di approvvigionamento e causato ritorsioni contro le esportazioni statunitensi nelle economie delle nazioni colpite. Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha ammonito che una mossa permanente verso un “mondo più protezionistico” sarebbe dannosa per gli Stati Uniti e le economie globali.
La Fed prevede che l'economia degli Stati Uniti crescerà del 3,1% per l'anno, con l'inflazione intorno al 2% e la disoccupazione al 4%.