La creazione dell'euro come moneta unica per un blocco di (ora) 19 nazioni europee ha portato con sé determinati obblighi sulle loro economie (sovrane), progettati per assicurare che la joint venture fosse redditizia. I due assi principali del criterio di “convergenza” richiedevano che una nazione mantenesse il suo debito nazionale a un massimo del 60% del suo PIL e che il suo deficit (l’ammanco tra ciò che il governo riceve e quello che spende) fosse limitato al 3% del PIL.
Durante la crisi finanziaria globale e, in misura minore, la crisi del debito sovrano europeo, le restrizioni dei criteri di convergenza sono state attenuate, ma anche le nazioni destinatarie del piano di salvataggio UE/FMI sono state obbligate non appena possibile, a riportare il proprio disavanzo al di sotto della soglia del 3%.
Le nuove proposte di bilancio del governo di coalizione populista in Italia sono state respinte dalla Commissione europea con la motivazione che aumenterebbero il debito nazionale italiano, già il secondo più alto nell'Eurozona dietro la Grecia, rispetto al suo attuale livello del 140%. Sebbene il bilancio preveda un disavanzo del 2,4% che rientra nei criteri di convergenza, non prevede di ridurre il debito nazionale esistente di 2,450 miliardi di euro. Il costo per finanziare il debito esistente è di 92,4 miliardi di euro, più di quanto la nazione spende per l'istruzione.
La Comunità europea ha dato all'Italia 3 settimane per presentare una revisione di bilancio, ma il governo italiano continua a ribellarsi. La CE non ha il potere di costringere gli italiani a modificare le loro disposizioni di bilancio, ma se non rispettano le linee guida della CE, la nazione sarà penabile di multe.
Commentando la situazione, il vicepresidente della CE Valdis Dombrovskis ha dichiarato: “Oggi, per la prima volta, la Commissione è obbligata a chiedere a un paese dell'area dell'euro di rivedere il suo progetto di piano di bilancio. Ma non vediamo alternative ... Infrangere le regole può essere allettante al primo sguardo. Può fornire l'illusione di liberarsi. Può essere allettante cercare di curare il debito con altro debito. Ma, ad un certo punto, il peso del debito diverrà troppo pesante, e si finirà per non avere più nessuna libertà”.
Da parte sua, il vice primo ministro italiano, Matteo Salvini, ha ribadito la posizione del suo governo: “Non sottrarremo un solo euro dal bilancio. Personalmente sono disponibile ad andare anche domani ad incontrare il presidente della Commissione europea per spiegare come l'economia italiana crescerà grazie a questa manovra. Ma nessuno prenderà un euro da questo budget”.
La reazione del mercato alla crisi di bilancio è stata rapida con l'aumento degli oneri finanziari in Italia e la caduta della borsa di Milano.