I più ragionevoli, sono convinti che lo scenario di una Brexit “senza accordo” sarebbe devastante per l’economia e la società del Regno Unito. La pianificazione del “no deal” ha incluso la richiesta alle aziende farmaceutiche di aumentare le scorte di medicinali essenziali, piani per lo stoccaggio di cibo, piani per trasformare parte del sistema autostradale del Kent in un gigantesco parcheggio per gestire l’impasse nel porto di Dover e persino piani di emergenza perché l’esercito si renda disponibile per garantire che la società civile continui a funzionare. Persino la Leave Alliance ha a lungo messo in guardia contro i rischi cataclismici se si dovesse ricadere sotto le regole commerciali dell'OMC, eppure i più appassionati della Brexit in parlamento lo sostengono ancora come un’opzione praticabile.
La prospettiva che il Parlamento approvi una Brexit “senza accordo” è vicina a zero, ma se non verrà bloccato, sospendendo il processo dell’Articolo 50 o annullandolo, la “no deal” è la posizione predefinita per il 29/03/19 senza nessun periodo di transizione: la temuta Brexit sull’orlo del precipizio. Perfino gli appassionati ammettono che quest’opzione sarà difficile, quindi nelle vere tradizioni spirituali politiche, i sostenitori stanno cercando di ridefinirla come una “Brexit gestita senza accordo”. L’idea dietro a questo è che gli aspetti chiave delle relazioni del Regno Unito vengano protetti in una serie di mini-accordi che l'UE e il Regno Unito concluderanno (apparentemente nell’immediato e senza discussioni) attraverso l'interesse reciproco, ma a livello nazionale, piuttosto che a livello sovranazionale. Questa è naturalmente una follia.
Immaginiamo, per un momento che, diciamo la Francia, decida che il risultato chiaramente mutuamente auspicabile dello schema “open skies” sia nell'interesse suo e di quello del Regno Unito, ma a condizione che la flotta peschereccia francese abbia diritti (forse anche diritti esclusivi) sulle zone di pesca territoriali britanniche. I britannici hanno bisogno di una soluzione “open skies” in tutta l'UE, quindi il prezzo per concordare un’estensione degli accordi di pesca esistenti (o concordarne di peggiori) sarebbe un prezzo accettabile da pagare. Il Regno Unito si troverebbe tra l’incudine e il martello, avendo bisogno dell'accordo molto più di qualsiasi altro dei suoi 27 ex partner o del blocco nel suo complesso.
Un “no deal gestito” mostra la brutale debolezza intellettuale del contingente per la Brexit. Se il Regno Unito non può ottenere un accordo all'ingrosso a livello statale con l'UE mentre ne è ancora un membro, disponendo dell'influenza per cui l'accesso sarebbe un “intero lotto”, è difficile vedere come la nazione possa ottenere un accordo migliore quando ogni settore è preso a sua volta. Ignora completamente il fatto che ogni accordo settoriale richiederebbe i servizi a tempo pieno di un gruppo di negoziatori commerciali dedicati (che sono estremamente scarsi) e che, fino a quando non si raggiungeranno tali accordi, i settori sarebbero costretti a operare secondo le regole dell'OMC, probabilmente per mesi.