In quello che potrebbe rivelarsi un momento di svolta nella saga della Brexit, qualora l'accordo della May sul ritiro dall'UE venisse respinto dal parlamento alla fine di questo mese, venti parlamentari Tory, tra cui 17 ex ministri, hanno votato contro il desiderio del loro partito di sostenere un emendamento trasversale al disegno di legge che mira a mettere in difficoltà il governo nel procedere con una strategia “senza accordo”.
Con il sostegno del DUP (Democratic Unionist Party, partito nord-irlandese) il governo in teoria ha una maggioranza di 13 voti, ma il DUP ha recentemente ripetuto di non poter accettare di sostenere la legge di ritiro della May. Ci sono presumibilmente fino a 80 parlamentari dei Tory dell’ERG che hanno dichiarato la loro intenzione di voler votare contro il disegno di legge, e un’altra ventina di conservatori che mantengono comunque un atteggiamento aperto, e che probabilmente voteranno con l'opposizione quando il disegno di legge verrà presentato alla Camera la settimana prossima. In breve, sembra certo che il disegno di legge verrà respinto.
Mentre la May potrebbe cercare di modificare il disegno di legge nella speranza di renderlo più gradito ai parlamentari, l'UE ha chiarito che il testo del documento è chiuso e che non ci saranno ulteriori negoziati su di esso (una posizione che Jeremy Corbyn rifiuta di credere!), ma saranno forniti chiarimenti e, presumibilmente, dichiarazioni di intenti. È certo che questo non sarà sufficiente a convincere il DUP.
La strategia della May, quindi, sembrerebbe quella di guidare la nave di stato il più vicino possibile alle rocce di una Brexit “no deal” nella speranza che un numero sufficiente di parlamentari si tirino indietro appoggiando il suo accordo anziché rischiarne l'alternativa. La vittoria dell'emendamento della scorsa notte mostra che alcuni parlamentari conservatori sono disposti a unirsi ai ranghi dell'opposizione per prevenire il rischio di un “no deal” accidentale, tramite modifiche alla legislazione primaria. Sulla scia del voto, ci sono state richieste per il PM di escludere una Brexit “senza accordo”, ma queste restano finora inascoltate.
La posizione ufficiale del partito laburista rimane quella di votare contro la legge di ritiro e quindi fare pressione per un voto di sfiducia nei confronti del governo che, in caso di esito positivo, potrebbe innescare un'elezione generale. Le probabilità che ciò accada sembrano sottili quanto l’approvazione della legge sul ritiro! La posizione alternativa del partito laburista, approvata in occasione della sua conferenza generale in autunno, è quella di fare poi pressione per un "People's Vote", ma Corbyn ha fatto arrabbiare molti, chiarendo personalmente di non approvare questo.