Le letture iniziali del numero di nuovi posti di lavoro creati nell'economia statunitense il mese scorso sono uscite significativamente al di sopra delle proiezioni degli analisti. Gli esperti si aspettavano che la crescita occupazionale nell'economia statunitense arrivasse a una modesta cifra di 165,000, ma nell’eventualità, le prime indicazioni sono che il numero è più vicino al doppio, cioé a 304,000. Il motivo per il linguaggio cauto è che la lettura iniziale di dicembre poneva la creazione di posti di lavoro a una cifra di 312,000, ma una volta resi disponibili dati più stabili, questa ha dovuto essere rivista in calo su una più modesta (ma comunque buona) cifra di 222,000. Tra amici, cosa saranno mai 90,000 posti di lavoro di differenza?
Secondo l'analisi del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti, l’aumento dei posti di lavoro a gennaio è stato notevole nei settori dell'edilizia, dell'assistenza sanitaria, del tempo libero e dell'ospitalità, dei trasporti e dei magazzini. I dati di gennaio segnano il centesimo mese consecutivo di dati positivi netti sui posti di lavoro, a rappresentare il recupero occupazionale dopo il periodo peggiore della crisi finanziaria globale.
Di nuovo, perversamente, anche la disoccupazione americana è aumentata, passando dal 3,9 al 4%. Il Dipartimento del Lavoro attribuisce l'ascesa alla parziale chiusura del governo federale che, sostiene, ha anche creato un'impennata dei lavoratori part-time lo scorso mese. La cifra relativa alla creazione di posti di lavoro rimane ben al di sopra del punto di “pareggio” di circa 100,000 nuovi posti di lavoro necessari per bilanciare ogni mese i nuovi operatori nel mondo del lavoro. La cifra media mensile di creazione di posti di lavoro per il 2018 è stata di ben 223,000.
Vi sono prove del fatto che la domanda di lavoratori eserciti una pressione positiva sui salari: la paga oraria nel settore privato ha toccato i 27,56$ a gennaio, in crescita del 3,2% su base annua mentre l'inflazione USA è attualmente pari all'1,9% (dati di dicembre 2018). L'inflazione dei salari a gennaio si è attenuata marginalmente rispetto al dato di dicembre, attestandosi al 3,3%.
Per il momento, nella sua riunione dello scorso mese la Federal Reserve ha segnalato la sua intenzione di rallentare gradualmente il rialzo dei tassi. Il tasso di inflazione salariale sarà una cifra chiave che la Fed osserverà per le tempistiche del suo prossimo rialzo.