Sulla scia degli Stati Uniti che propongono di imporre dazi per un valore di 11 miliardi di dollari sui beni dell’UE come conseguenza di ingiuste sovvenzioni statali ad Airbus Industries, l'UE sta proponendo di imporre dazi per 20 miliardi di dollari a proposito di analoghi sussidi che si ritiene gli Stati Uniti abbiano pagato al loro gigante aerospaziale Boeing. I dazi previsti verrebbero applicati a una gamma di prodotti esportati dagli Stati Uniti verso l'UE che comprende aeromobili e prodotti chimici, alimenti, pesce congelato, agrumi e ketchup.
Parlando dell'ultima sentenza dell'OMC, Cecilia Malmstrom, commissaria europea per il commercio, ha dichiarato: “La recente decisione dell'OMC sulle sovvenzioni statunitensi per la Boeing è importante a tale riguardo: dobbiamo continuare a difendere una parità di condizioni per il nostro settore”.
Ironia della sorte, le due parti hanno appena concordato piani per negoziati commerciali che mirano a ridurre gli ostacoli tra i loro scambi. Sia le proposte statunitensi che quelle dell'UE per l'imposizione di dazi sono conformi alle regole dell'OMC e seguono le decisioni prese (rispettivamente) a loro favore nelle controversie presentate all'OMC. Le sanzioni da entrambe le parti attenderanno la chiarificazione da parte dell'OMC sul livello giustificabile di dazi di ritorsione che possono essere applicati in relazione alle sovvenzioni che ciascuna ha ingiustamente concesso alle aziende aerospaziali.
La disputa tra UE e USA differisce dalla disputa commerciale tra Cina e Stati Uniti poiché le sanzioni proposte sono conformi alle regole dell'OMC e seguono i risultati di un processo. La guerra commerciale di rappresaglia tra le più grande e la seconda più grande economia al mondo è al di fuori del processo dell'OMC, con timori che possa minare il commercio globale basato su regole. La sfilza di sovvenzioni sull’aerospaziale tra USA e UE rimbalza da circa 15 anni, in contrasto con la disputa sino-americana che (essenzialmente) il presidente degli Stati Uniti ha innescato quasi un anno fa.
Da parte sua, la sig.ra Malmstrom ha ribadito la preferenza dell'UE per un accordo che eviti l'imposizione di dazi: “L'UE resta aperta alle discussioni con gli Stati Uniti, a condizione che siano prive di precondizioni e mirino a un risultato equo”.