Nell'ultima riunione del comitato di politica monetaria (MPC) della Banca d'Inghilterra si è deciso di lasciare il tasso di interesse invariato al suo livello da agosto 2018 allo 0,75%. I 9 membri del comitato hanno votato all’unanimità.
Se si osserva il tasso di cambio tra l'euro e la sterlina, è chiaro che gli investitori forex stanno adottando un atteggiamento più ribassista nei confronti della sterlina. Il valore della sterlina rispetto all'euro è sceso dagli 1,1763 euro all'inizio di maggio a un minimo di 1,150 euro questo mese (al 18/6/2019). La valuta ha recuperato marginalmente nel trading di oggi e assestandosi a quota 1,1209€, ma da maggio ha perso lo 0,056€. Il valore dell'euro è aumentato recentemente rispetto al dollaro. Nello stesso periodo, l’euro ha toccato un minimo di 1,1121$ per raggiungere un picco di 1,4094$ e attualmente è scambiato appena al di sopra del massimo a 1,1387$. Tuttavia, l'ansia degli investitori forex può essere vista esaminando la coppia EUR/CHF: durante questo periodo, il CHF si è rafforzato rispetto all'euro da 1,14302 CHF per attestarsi attualmente a 1,1106 CHF (nonostante gli evidenti sforzi della Reserve Bank of Switzerland per indebolire la moneta).
Ciò significa che la sterlina si sta già deprezzando rispetto alle altre principali valute, con un conseguente effetto inflazionistico sull'acquisto di beni e materie prime importate. L'unico modo per arrestare la caduta della valuta sarà aumentare significativamente i tassi di interesse, ma è improbabile che gli investitori si entusiasmino per un ulteriore aumento dello 0,25%!
La Banca d'Inghilterra si trova di fronte a un dilemma, dal momento che attualmente si aspetta una crescita piatta nel secondo trimestre piuttosto che il guadagno dello 0,2% precedentemente previsto. La banca centrale ha collegato l’abbassamento delle previsioni di crescita, alla riduzione dello stoccaggio che alcune aziende si erano impegnate a fare in vista dell’originaria scadenza della Brexit, nei tempi in cui il governo della May sperava ancora di lasciare l'UE prima delle elezioni europee. Se la produzione economica è statica (o negativa), la prima linea di attacco di una banca centrale è il taglio dei tassi di interesse: il valore della moneta diviene meno caro nella speranza di aumentare gli investimenti.
Dato che nessuno sa come si risolverà la Brexit (meno di tutti Boris Johnson o Jeremy Hunt, i due contendenti al posto di Primo Ministro), è improbabile che la Banca agisca in modo decisivo sui tassi di interesse nel breve periodo. Quella di stimolare l'economia (attraverso un taglio del tasso) sarà probabilmente la priorità iniziale, ma si dovranno aumentare i tassi per proteggere la sterlina se la svolta ribassista della valuta diventa troppo pronunciata.