I principali mercati azionari mondiali erano in territorio positivo la scorsa settimana, con i mercati che hanno reagito bene alle notizie sulla (momentanea) ripresa dei colloqui commerciali tra Cina e Stati Uniti a fronte dell'incontro del G20. Il prezzo del petrolio ha visto una significativa diminuzione a causa delle notizie secondo cui la riserva strategica degli Stati Uniti sarebbe superiore alle attese.
Questo sommario fornisce anche i dati del secondo trimestre per i mercati e le valute principali.
In Europa, nel corso della settimana, il FTSE è salito la scorsa settimana dell’1,7% a quota 7553,1, ma è diminuito dello 0,29% rispetto al secondo trimestre; il Dax ha concluso a quota 12569, con un aumento dell’1,4% rispetto alla chiusura della scorsa settimana e terminando il trimestre ad un +3,2%; il CAC è salito dello 0,99% per chiudere la sessione a quota 5593,7, finendo il Q2 in rialzo dell'1,2%.
Il Dow ha chiuso la settimana in rialzo dell'1,2% a quota 26922, segnando lo 0,66% nel trimestre. L'indice del Nasdaq composite è cresciuto dell'1,9% nel corso della settimana a quota 8161,2, guadagnando nel secondo trimestre lo 0,85%.
Il Nikkei 225 ha chiuso le contrattazioni settimanali in rialzo del 2,2% per chiudere la sessione a quota 21746, ma è sceso del 2,4% rispetto al trimestre.
La scorsa settimana nei mercati valutari, il dollaro è stata la valuta che ha performato meglio durante gli scambi. Il dollaro è stato più forte contro la sterlina la scorsa settimana chiudendo a quota 1,2502$ a sterlina, un guadagno dell'1,7% sulla settimana e del 2,3% sul trimestre. Il biglietto verde è stato più forte contro l'euro la scorsa settimana, con un aumento dell'1,5% per chiudere a quota 1,1210$ a euro, tuttavia si è indebolito dell'1,5% nel secondo trimestre.
Il dollaro si è rafforzato contro la valuta giapponese terminando la sessione a quota 108,6 yen a dollaro, facendo registrare un guadagno settimanale dello 0,7%, ma scivolando del 3,5% nel trimestre.
L'euro si è indebolito contro lo Yen, chiudendo a quota 121,7, con una perdita dello 0,82% nel corso della settimana e del 2,1% nel secondo trimestre. La settimana scorsa l’euro si è rafforzato contro la sterlina; la chiusura ha visto una sterlina acquistare 1,1150€, un guadagno settimanale dello 0.18% e sul trimestre 3.7%.
L'Euro ora acquista 1,1130 CHF, con un guadagno dello 0,23% sulla settimana, ma un indebolimento dell'1% nel trimestre.
Sul mercato delle materie prime, il prezzo del petrolio greggio Brent è sceso a quota 57,73$ al barile, un calo dell'11% nel corso del trading settimanale e un -8% nel secondo trimestre. Il valore dell'oro era inferiore la scorsa settimana chiudendo a quota 1397,5$ l'oncia, in calo dello 0,89% rispetto alla settimana, ma con un aumento del 9,3% rispetto al secondo trimestre.
Nonostante le continue tensioni nella regione a causa della re-imposizione di sanzioni statunitensi contro l'Iran, e per controparte il regime iraniano che annuncia di aver violato i livelli di arricchimento dell'uranio concordati, il calo del prezzo del greggio è dovuto al livello di scorte strategiche più elevato del previsto dagli Stati Uniti, a significare che la domanda di petrolio degli Stati Uniti sarà modesta.