Non ha portato a nulla lo stratagemma attuato da Matteo Salvini della Lega (ex Lega Nord) di forzare un’elezione generale causando la caduta della coalizione tra il suo partito e il Movimento a cinque stelle .
Salvini ha innescato un voto di sfiducia contro il primo ministro della coalizione di cui era membro, spingendo alle dimissioni il Primo Ministro Giuseppe Conte. Il piano prevedeva che questa mossa comportasse elezioni generali, elezioni in cui il suo partito, la Lega, avrebbe potuto capitalizzare i recenti guadagni fatti alle elezioni locali ed europee. Tuttavia, il presidente italiano, Sergio Mattarella, pur accettando le dimissioni di Conte, gli ha chiesto di restare nel ruolo di “guardiano” mentre i politici valutavano le prospettive di formare un nuovo governo di coalizione.
È emerso un consenso tra il Partito Democratico (PD) e il Movimento a cinque stelle per formare una nuova coalizione che vedrebbe Conte come Primo Ministro. Nicola Zingaretti del PD ha dichiarato: “Riteniamo che valga la pena provare questa esperienza. In tempi difficili come questi, evitare la nostra responsabilità di avere il coraggio di fare un tentativo è qualcosa che non possiamo permetterci”.
Si presume che il presidente accetterà la formazione di un nuovo governo con il sig. Conte al timone. Il mandato della coalizione (a parte i soliti fuochi d’artificio politici italiani, ovviamente) durerebbe fino alle prossime elezioni programmate nel 2023.
Salvini è considerato da molti come un populista di destra che ha trovato sostegno elettorale prendendo una dura posizione sull’immigrazione clandestina: l’Italia è un popolare punto di approdo per rifugiati e migranti economici e le azioni a livello europeo per distribuire il carico di accoglienza dei rifugiati si sono arenate. In base al diritto internazionale, ai rifugiati dovrebbe essere garantito un posto sicuro, ma i migranti illegali (economici) non hanno tali diritti: la distinzione sfugge spesso all’opinione pubblica e la questione dell’immigrazione (legale o meno) è sentita in molti paesi.
È possibile che il coinvolgimento del PD nel governo, una forza politica “tradizionale” in Italia, possa in qualche modo allentare le tensioni con l’UE sui piani di spesa del governo precedente che avrebbero infranto le regole europee.