Dopo la decisione della Federal Reserve di tagliare lo 0,25% dei tassi di interesse la scorsa settimana, in parte in risposta al rallentamento del commercio globale, tutti i principali mercati hanno chiuso la settimana in ribasso. Solitamente un taglio dei tassi agisce per dare impulso ai mercati riducendo il costo del prestito. Le preoccupazioni per la Brexit continuano a pesare sul sentiment del mercato.
Nei mercati azionari in Europa, nel corso della settimana, il FTSE è sceso rispetto alla chiusura della scorsa settimana dell’1,9% a quota 7407,1; il Dax ha chiuso ai 11872, in calo del 4,4% rispetto alla chiusura della settimana precedente; il CAC è sceso del 4,5% per terminare la sessione a quota 5359.
Il Dow ha chiuso la settimana in calo del 2,6% per chiudere ai 26485. L'indice del Nasdaq composite è sceso del 3,9% nel corso della settimana a quota 8004,1.
Il Nikkei 225 ha chiuso le negoziazioni settimanali in ribasso del 2,6% per terminare la sessione a quota 21087.
La settimana scorsa sui mercati valutari, lo Yen è stato la valuta che ha performato meglio. La scorsa settimana il dollaro si è rafforzato contro la sterlina chiudendo ai 1,2123$ a sterlina, con un guadagno del 2,1% sulla settimana. Il biglietto verde si è rafforzato contro l’euro la scorsa settimana, aumentando dello 0,09% per chiudere a quota 1,1111$ a euro.
Il dollaro si è indebolito contro la valuta giapponese ai 106,6 yen a dollaro, registrando una perdita dell’1,92%.
L’Euro è sceso rispetto allo Yen, terminando a quota 118,5, con una perdita del 2% nel corso della settimana. La valuta comune si è rafforzata contro la sterlina la scorsa settimana, e la chiusura ha visto un £ acquistare 1,0913€, con un guadagno del 2% sulla settimana (la sterlina è diminuita del 4% rispetto allo yen).
L’euro ora acquista 1,0913 CHF, una perdita settimanale dell’1,2%.
Sul mercato delle materie prime, il prezzo del petrolio greggio Brent è terminato ai 61,89$ al barile, un calo del 2,5% nel corso degli scambi settimanali. Il valore dell’oro è salito la scorsa settimana chiudendo ai 1445,6$ l’oncia, con un aumento dell’1,6% rispetto alla settimana precedente.
I dati che supportano questo articolo sono tratti da Bloomberg, The Financial Times e X-rate.