La scorsa settimana i mercati principali hanno guadagnato terreno. Nel Regno Unito, gli esperti osservano con fervore la campagna elettorale alla ricerca di possibili indizi sul suo esito, mentre negli Stati Uniti le udienze per considerare l’impeachment del presidente Trump passano alle sessioni pubbliche.
Mercati azionari
In Europa, nel corso della settimana, il FTSE 100 è salito dello 0,78% a quota 7359,4 rispetto alla settimana precedente; il Dax ha terminato ai 13229, in aumento del 2,1% alla chiusura della scorsa settimana; il CAC è aumentato del 2,2% per terminare la sessione ai 5889,7.
Il Dow Jones ha chiuso la settimana in rialzo dell’1,2% chiudendo a quota 27681. L’indice del Nasdaq composito è aumentato dell’1,1% nel corso della settimana fino a raggiungere gli 8475,3.
Il giapponese Nikkei 225 ha chiuso la settimana in rialzo del 2,4% per terminare la sessione alla soglia dei 23392.
Mercati valutari
Sui mercati valutari la scorsa settimana, il Dollaro assistito agli scambi migliori. Il dollaro si è rafforzato rispetto alla sterlina la scorsa settimana, chiudendo agli 1,2788$ a sterlina, segnando un guadagno settimanale dell’1,2%. Il biglietto verde si è rafforzato anche contro l'euro la scorsa settimana, aumentando dell’1,4% per chiudere agli 1,1018$ a euro.
Il Dollaro si è rafforzato contro la valuta giapponese, salendo ai 109,2 Yen a Dollaro, con un guadagno dello 0,92% sulla settimana.
L’Euro si è indebolito rispetto allo Yen, chiudendo ai 120,3, con una perdita nel corso della settimana dello 0,45%. La valuta comune si è indebolita rispetto alla sterlina la scorsa settimana, con la chiusura che ha visto un £ acquistare 1,1606€, una perdita settimanale dello 0,12%.
L’euro acquista ora 1,0988 CHF, una perdita dello 0,17% sulla settimana.
Mrcati delle materie prime
Sul mercato delle materie prime, il prezzo del greggio Brent ha chiuso ai 62,51$ al barile, con un aumento dell’1,3% nel corso degli scambi settimanali. Il valore dell’oro è diminuito la scorsa settimana chiudendosi ai 1461,7$ per oncia, un calo del 3,3% rispetto alla settimana precedente.
I dati che supportano questo articolo sono tratti da Bloomberg, The Financial Times e X-rate.