Con l’elezione dei conservatori di Boris Johnson come amministrazione di maggioranza, ora la Brexit è cosa certa. L’uscita formale avverrà il prossimo mese, ma inizierà un periodo di transizione “sospensivo” che durerà fino alla fine del prossimo anno.
Tutti i principali mercati hanno guadagnato la scorsa settimana.
Mercati azionari
In Europa, nel corso della settimana, il FTSE è salito rispetto alla chiusura della scorsa settimana dell’1,6% ai 7353,4; il Dax tedesco ha concluso le negoziazioni settimanali ai 13283, in aumento dello 0,88%; il CAC francese è aumentato dello 0,8% per terminare la sessione a quota 5919.
Il Dow Jones ha chiuso la settimana in rialzo dello 0,43% per chiudere ai 28135. L’indice composito del Nasdaq è aumentato dello 0,91% nel corso della settimana ai 8734,9.
Il Nikkei 225 ha chiuso la settimana in rialzo del 2,9% per terminare la sessione a quota 24023.
Mercati valutari
La scorsa settimana sui mercati valutari, la sterlina ha nuovamente beneficiato degli scambi migliori dopo la vittoria elettorale dei Conservatori. Il dollaro si è indebolito rispetto alla sterlina la scorsa settimana chiudendo agli 1,3352$ a sterlina, segnando una perdita settimanale dell’1,7%. Il biglietto verde si è indebolito contro l’euro la scorsa settimana in calo dello 0,73% per chiudere agli 1,1132$ a euro.
Il Dollaro si è rafforzato contro lo yen giapponese la scorsa settimana, ai 109,3 Yen a Dollaro, con un guadagno settimanale dello 0,54%.
L’Euro si è rafforzato rispetto allo Yen, chiudendo ai 121,6 con un aumento dell’1,3% nel corso della settimana. La valuta comune si è indebolita contro la sterlina la scorsa settimana, la chiusura ha visto 1£ acquistare 1.1994€, in calo dell’1% rispetto alla settimana precedente.
L’euro acquista ora 1.0950 CHF, una perdita dello 0,01% sulla settimana.
Mercati delle materie prime
Sul mercato delle materie prime, il prezzo del petrolio greggio Brent ha chiuso ai 65,22$ al barile, con un aumento dell’1,3% nel corso degli scambi settimanali. Il valore dell’oro si è abbassato la scorsa settimana chiudendo ai 1474,3$ l’oncia, con un aumento dell’1% rispetto alla settimana.
I dati che supportano questo articolo sono tratti da Bloomberg, The Financial Times e X-rate.