L'euro ha sofferto di una serie perdente dall'inizio di febbraio, perdendo finora circa il 2,39 per cento nelle prime due settimane del mese. Venerdì, la valuta comune ha chiuso la settimana in calo dello 0,10 per cento, passando quasi al minimo di 34 settimane.
La scarsa performance dell'euro è direttamente correlata ai dati economici deludenti della zona euro pubblicati la scorsa settimana, insieme agli effetti che l'epidemia di coronavirus ha avuto sul mercato globale. Il fatto che i prossimi colloqui commerciali con il Regno Unito siano probabilmente difficili, date le ultime dichiarazioni provenienti da entrambe le parti, alimenta solo il pessimismo tra i commercianti di questa valuta.
Martedì, la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde ha sottolineato in un discorso gli effetti positivi delle politiche della Banca sull'economia dell'eurozona. Il tasso di disoccupazione si attesta attualmente al 7,4 per cento, il livello più basso dal 2008, mentre i salari sono attualmente al di sopra della media di lungo periodo, aumentando del 2,5 per cento nei primi tre trimestri del 2019.
Oltre ad evidenziare i risultati raggiunti, Lagarde ha avvertito che gli effetti positivi di una politica monetaria accomodante non sono solo limitati, ma sono anche dannosi a lungo termine. Ha fatto eco alle continue critiche della politica della banca da parte dei tedeschi, che criticano gli effetti dei tassi di cassa ultra bassi sui risparmi di reddito, oltre a menzionare gli effetti negativi di questo ambiente sui prezzi delle case, sulla valutazione delle attività e sull'assunzione di rischi.
Proprio come il suo predecessore, Lagarde ha sostenuto un quadro fiscale unificato, una proposta che è stata fortemente respinta dai politici e dai politici più ricchi dei membri della zona euro.
"Anche altri settori politici, in particolare le politiche fiscali e strutturali, devono fare la loro parte", ha sottolineato.
In ogni caso, le sue osservazioni ottimistiche sembravano aiutare la performance dell'euro, poiché si è chiusa sul territorio positivo, guadagnando lo 0,05 per cento per la sessione.
Sfortunatamente, il giorno successivo l'euro ha rinunciato ai suoi guadagni quando l'ottimismo di breve durata è svanito. I mercati hanno appreso che la produzione industriale dell'Eurozona è diminuita del 4,1% nel 2019 dopo essere diminuita dell'1,7% rispetto all'anno precedente, trainata principalmente da una produzione in calo di capitale, intermedia, energia e beni di consumo durevoli.
Giovedì, gli investitori hanno appreso che la Commissione europea ha deciso di lasciare invariate le proprie prospettive di crescita economica (all'1,2 per cento per il 2020 e il 2021) ma l'attrattiva relativamente più elevata del dollaro a causa delle preoccupazioni legate all'epidemia ha abbassato la valuta poiché l'eurozona ha un rapporto economico più forte con la Cina.
Venerdì ha portato altre cattive notizie, questa volta sullo stato dell'economia tedesca, l'economia più importante dell'UE. I dati hanno mostrato che il prodotto interno lordo tedesco era allo 0 per cento durante il quarto trimestre del 2019. Il dato annuale mostrava una crescita dello 0,4 per cento, dopo essere cresciuto dell'1,5 per cento nell'anno precedente.
Anche la cifra della crescita dell'eurozona è stata deludente, toccando un minimo di sette anni principalmente a causa di una scarsa performance economica di Italia e Francia. Secondo i dati recentemente pubblicati, il PIL dell'area a 19 nazioni è avanzato solo dello 0,1 per cento nel quarto trimestre del 2019, lasciando il tasso annuale allo 0,9 per cento.
L'euro potrebbe trovare un motivo per riprendersi questa settimana, ma dipenderà dal contenuto dei conti delle riunioni di politica monetaria della BCE e dal fatto che i dati PMI della IHS Markit diano agli investitori speranze sulla situazione economica dell'UE e su come si sviluppa la situazione del coronavirus.