Finora questa settimana i futures sul petrolio sono avanzati, nonostante i timori per l'eccesso di offerta e per una seconda ondata di coronavirus nei paesi sviluppati che stanno lentamente assumendo il controllo del sentimento del mercato. I futures sul petrolio Brent hanno guadagnato il 4,52 per cento mentre i futures sul petrolio WTI sono aumentati del 3,97 per cento.
I futures sul petrolio hanno subito perdite significative a causa dei timori per una seconda ondata di COVID-19, che al momento ha infettato circa 8.346.883 individui in tutto il mondo e ha ucciso 448.770 persone. Recenti rapporti sulle infezioni da coronavirus che hanno raggiunto il picco in Cina e in alcuni posti degli Stati Uniti stanno iniziando a pesare sul sentimento del mercato.
“Un altro giro di lockdown nell'economia globale potrebbe far precipitare ancora una volta i prezzi del petrolio”, ha spiegato Han Tan, analista di Forextime.
Ci sono anche timori riguardo a un possibile eccesso di offerta nei mercati, poiché l'OPEC + ha cercato di rimanere a galla come coalizione, dato il pessimismo di alcuni dei suoi membri nel conformarsi ai tagli di offerta richiesti. Di recente, la coalizione ha concordato di proseguire con l'accordo, che è stato fondamentale in termini di controllo dei prezzi del petrolio fino alla fine di luglio.
In ogni caso, nonostante i conflitti tra i membri della coalizione OPEC+ riguardo alla non conformità di alcuni di essi, questa settimana i mercati hanno appreso che la conformità è dell'89%. Questo progresso, oltre a stabilire un tono ottimista nei mercati, è notevole soprattutto perché il mese scorso l'accordo stava per crollare a causa di questo fattore.
Un esempio di ciò è l'Iraq, che in passato è stato accusato di non aver rispettato i tagli obbligatori alla fornitura, essendo (secondo alcuni) uno dei principali trasgressori dell'accordo. Ciononostante, i mercati hanno recentemente appreso che le esportazioni di greggio in Iraq sono diminuite dell'8% a giugno, una cifra che secondo alcuni analisti è importante ma è ancora lontana dalla piena conformità. Il governo iracheno si è impegnato a continuare a tagliare la sua produzione e ha persino chiesto alla Regione del Kurdistan di ridurre la sua offerta di petrolio, nonostante sia attualmente limitato economicamente e dipenda fortemente dalle sue esportazioni.
Anche la Russia ha fatto progressi in termini di conformità con l'accordo. Secondo dati recenti, la Russia ha ridotto la sua produzione da 11 a 8.541 milioni di barili al giorno entro il 15 giugno, con l'obiettivo di raggiungere gli 8,5 milioni di barili al giorno. Questo, secondo alcuni analisti, ha influenzato l'economia russa in modo significativo, poiché rappresenta probabilmente una delle principali cause del calo della produzione industriale di maggio.
Nonostante le notizie positive, i futures sul petrolio hanno terminato il mercoledì al ribasso quando i mercati hanno appreso che gli inventari commerciali del greggio negli Stati Uniti erano aumentati. Secondo i dati diffusi dalla Energy Information Administration, le scorte di petrolio sono aumentate a 1,2 milioni di barili nella settimana del 12 giugno, andando contro le aspettative degli analisti, che prevedevano un calo di 0,15 milioni di barili.
Gli operatori hanno anche appreso di un recente rapporto dell'OPEC secondo cui la domanda globale di petrolio continuerà a diminuire nel secondo trimestre, sebbene a un ritmo più lento rispetto al primo. Per quanto riguarda questo problema, l'Agenzia internazionale dell'energia ha affermato nel suo rapporto più recente che la domanda di petrolio calerà di 5,7 milioni di barili al giorno quest'anno, aggiungendo che i livelli della domanda non torneranno ai livelli pre-pandemici fino al 2022.
È possibile che le paure e le incertezze alla luce di un possibile squilibrio nei mercati petroliferi, sia dal lato della domanda che da quello dell'offerta, continuino a pesare sulla stabilità dei mercati petroliferi. Un altro fattore che può influire sulla stabilità dei mercati petroliferi è il ritmo effettivo a cui l'economia globale si riprenderà, che per quanto sappiamo non sarà veloce come previsto.