I cambiamenti politici ed economici sono alla base dell’analisi fondamentale. Questi possono spesso influenzare il mercato forex. Gli operatori che si basano sull'analisi fondamentale raccolgono notizie forexe informazioni sulle previsioni del tasso di disoccupazione, le politiche economiche, l’inflazione e i tassi di crescita.
Qui su Dailyforex potrete trovare un'analisi fondamentale periodica degli eventi a maggior rilievo in grado di influenzare i movimenti valutari. La maggior parte dei trader in genere combina l’analisi fondamentale con l' analisi tecnica forexper tracciare gli effettivi punti d’ingresso e di uscita dei propri scambi e per confermare le informazioni fornite dall’analisi fondamentale.
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Entro la fine di questa settimana, il programma di quantitative easing da 600 miliardi di dollari della Federal Reserve si concluderà. Che abbia avuto successo o no, non si ripeterà probabilmente un altro ciclo di QE, almeno secondo quanto affermato recentemente dal Presidente della Fed, Ben Bernanke.
La crisi finanziaria della Grecia continua ad evolversi da un giorno all’altro, senza che ci sia in vista una reale soluzione.
Il governo dell’Arabia Saudita ha apparentemente scelto di rompere con l’OPEC decidendo di aumentare la produzione del greggio. Ieri un giornale saudita ha reso noto che il governo ha deciso che la produzione di petrolio aumenterà di 0,7 milioni di barili al giorno, con la maggioranza dell’aumento destinato in particolare per sostenere la crescita asiatica. L’aumento della produzione a 10 milioni di barili al giorno avrebbe effetto dal mese prossimo.
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I dati parlano chiaramente di un rallentamento dell’economia statunitense. Meno di due settimane fa, l’Ufficio di Statistica ha rilasciato le stime sulla crescita relative al primo trimestre e, con delusione dei mercati, il dato ha mostrato una flessione dell’1,8% rispetto alle stime precedenti. Gli analisti si aspettavano un incremento del PIL al 2,2%. L’Ufficio ha precisato che la deludente spesa per consumi ha certamente contribuito a tale risultato.
Le diverse dichiarazioni rilasciate nel corso della settimana scorsa non fanno presagire niente di buono per la zona euro e per gli Stati Uniti. Primo, è stato reso noto che il debito pubblico della Spagna è stato significativamente sottostimato e che i problemi finanziari sarebbero quindi molto peggiori di quanto ritenuto inizialmente. Nonostante le resistenze del governo spagnolo, le possibilità che la Spagna accetti il pacchetto di salvataggio offerto dal UE e FMI sono sempre maggiori.
Ben Bernanke e la Federal Reserve hanno solo poco più di un mese prima che il programma di quantitative easing sia completamente e definitivamente concluso. La fine di questo controverso programma sarà accolta con sollievo o con sgomento a seconda della fazione alla quale si appartiene.
Agli investitori è stato più volte ripetuto che la Cina con la sua immensa economia sta guidando la ripresa del resto del mondo. È quindi facile dimenticarsi che la Cina è considerata un’economia emergente. Ma rimane il fatto che la crescita nei mercati emergenti c’è stata e che è significativamente più solida che nelle economie sviluppate.
Dopo un eccezionale rally dell’euro, in cui la moneta unica è passata dal livello di 1,25 dollari a 1,5 dollari, le preoccupazioni sul debito sono riaffiorate con forza. La crisi è iniziata con la delusione in merito alla decisione sui tassi di interesse.
Rimbalzo nel primo trimestre per il Regno Unito? Come è già stato precedentemente sottolineato, l’economia britannica è un’economia dinamica; si potrebbe quasi definirla bipolarizzata viste le dimensioni dei suoi rialzi e ribassi.
L’aumentare della Violenza fa Salire il Prezzo del Petrolio ‐ Le continue e crescenti crisi tra le nazioni produttrici di petrolio del mondo, in particolare la Libia, sono riuscite a portare verso l’alto i prezzi delle materie prime.
Dal 1978, la Federal Reserve è stata incaricata dal Congresso statunitense del doppio mandato di promuovere la piena occupazione e assicurare una ragionevole stabilità dei prezzi.
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Le stime sulla crescita per molti paesi sviluppati hanno subito una flessione a causa della tragedia che continua a investire il Gippone, uno dei principali fornitori nella catena di distribuzione per molti paesi nel mondo.
La ricostruzione e la ripresa ricominceranno in Giappone all’inizio lentamente e poi con sempre maggiore convinzione ed energia. Prima del terremoto gli analisti avevano previsto una crescita del PIL, risultante dagli investimenti privati e della domanda estera, pari all‘1,6%. Con il terremoto, l’economia giapponese è stata colpita duramente, ma non in modo fatale. Gli analisti sostengono che le aree maggiormente colpite pesano per il 12% sul PIL.
Dovrebbe essere sufficiente dire che il più grande fondo obbligazionario mondiale, Pimco, ha deciso di uscire dal mercato obbligazionario statunitense. Pimco, una delle più grandi società di investimento a livello mondiale, operante in 10 paesi e che gestisce attività finanziarie per un valore superiore ai 1.242,1 miliardi di dollari, ha annunciato recentemente di aver eliminato quasi tutte le partecipazioni in titoli collegati al Tesoro degli Stati Uniti.