I margini del Dollaro rimangono alti all’apertura dei mercati di questa settimana, rimanendo saldo dopo lo scarso effetto del G20 sui mercati. Lo Yen giapponese, d'altro canto, non riesce a mantenere i guadagni precedenti alla pubblicazione dei dati sull’economia giapponese, in discesa nel Q3. Il G20 stato convocato per una "risposta politica ad ampio spettro" includendo politiche monetarie e fiscali; purtroppo non è stato concretizzato nulla che possa effettivamente influire sul rilancio della crescita globale. Il messaggio, in base al quale i singoli paesi devono agire "in rapporto alle condizioni interne", riecheggiava dimostrando come se non vi fosse alcun consenso tra i paesi partecipanti sulle azioni specifiche da intraprendere. Dopo tutto, non c’era da aspettarsi molto da questo vertice.
Durante il Q3, il PIL giapponese si e’ contratto di -0,1% qoq, -0,4% annuale, addirittura peggio dell’atteso 0% qoq, 0.1% annuale. Due trimestri consecutivi con una contrazione del PIL, hanno confermato che il Giappone è tecnicamente in recessione, per la prima volta dal 2001. L’indice del settore terziario è sceso -0,6%, anch’esso al di sotto dell’atteso -0,5%. Tuttavia, l’indice Nikkei 225 riesce a riprendersi attraverso stock di pubblica utilità, cancellando i guadagni precedenti dello Yen.
Altri dati hanno visto le vendite al dettaglio australiane aumentare meno del previsto, un mero 0,1% qoq nel Q3, anche se è comunque un miglioramento rispetto al Q2 del -0,6%.
Nel prossimo futuro, verranno pubblicati i dati della Bilancia commerciale della Zona-Euro e la US Empire State Manufacturing index e l’indice della produzione industriale.
Altrove, il greggio è in lieve ribasso, intorno ai $56/barile, e anche l’oro s’indebolisce leggermente raggiungendo i $736,1 l’oncia.
Tecnicamente parlando, il Dollaro è ancora poco convincente contro Euro e Dollaro Australiano, ma la ripresa del Dollaro causerà una certa pressione sui rapporti EUR/USD e EUR/USD, mentre il rapporto EUR/GBP si sta ridimensionando.