Dopo gli aumenti repentini degli ultimi giorni, l'euro ha perso slancio. Dopo aver scalato in mattinata la vetta più elevata degli ultimi 2 mesi e mezzo, raggiungendo quota 1,45 dollari, e’ poi scivolato tornando sotto quota 1,44 dollari.
Giovedì l'euro ha raggiunto il picco più alto degli ultimi due mesi e mezzo contro il Dollaro USA, il che e’ da attribuirsi principalmente quale risultato della politica statunitense a comprimere il più possibile i tassi d’interesse. Nelle prime ore di scambio, la moneta unica europea costava 1,4494 dollari USA, tanto quanto alla fine di settembre, per riscendere poi a quota 1,4350 dollari. Mercoledì scorso la Banca centrale europea (BCE) mostrava ancora come prezzo di riferimento 1,4059 Dollari (Martedì: 1.3690).
Gli analisti spiegano la persistente tendenza all’apprezzamento dell'euro, annoverando tra l’altro, la scelta politica statunitense a comprimere de facto i tassi di interesse negli Stati Uniti e le misure annunciate dalla U. S. Federal Reserve (Fed) in favore di un incremento massiccio della liquidità. Martedì la Fed aveva compresso il tasso d’interesse fissandolo su una quota compresa tra lo zero e il 0,25 per cento, prospettando anche misure supplementari quali l'acquisto di Titoli di Stato.
Giovedì l’attenzione dovrebbe essere concentrata sull’indice Ifo per l’imprenditoria in Germania. Tuttavia, sui mercati regna ancora un’aria cupa. Tuttavia, ciò non dovrebbe dare significativo impulso al Forex, in quanto conferma ulteriore di una crescita negativa. Dopo i forti guadagni registrati dall'Euro negli ultimi giorni, c’è da attendersi un consolidamento al di sotto dei 1,45 dollari.