Martedì, un valore sorprendentemente elevato dell’indice ZEW sulle aspettative economiche, ha fatto registrare all'euro guadagni nei confronti del dollaro. D’altro canto, i piani per l’acquisto reciproco di titoli di credito e lo scambio di valute dei cosiddetti paesi BRIC, Brasile, Russia, India e Cina, hanno avuto un effetto negativo sul dollaro.
Il presidente russo Dmitri Medvedev ha aggiunto al vertice BRIC di Jekaterinburg, che il mondo non può fare affidamento su una singola valuta di riserva.
La moneta unica europea ha guadagnato circa l’1% nei confronti del dollaro, ma ha avuto rimettere una quota dei profitti nel pomeriggio. Negli Stati Uniti, l’edilizia comincia a riprendersi in netto aumento rispetto alle previsioni. L’euro costava $1,3871, un mezzo per cento in più rispetto al giorno precedente.
La sterlina è stata sostenuta da un calo minore del previsto dell'inflazione nel Regno Unito. Nei confronti del dollaro si è portata a $1,6388, mentre nei confronti dell'euro a 84,64 pence.
Decisamente più resistente si e’ mostrato lo yen giapponese sia nei confronti dell’euro che del dollaro. La Banca centrale del Giappone ha risollevato la sua valutazione economica per il secondo mese di fila, lasciando invariato il tasso d’interesse. Per un dollaro si dovevano pagare 96,83 yen e per l'euro 134,29 yen.