L'Euro continua ad essere bloccato in prossimità dei 2 anni di ribasso contro il Dollaro statunitense vista anche la pubblicazione ieri dei dati sulla produzione tedesca che suggerisce che neppure la potenza economica della zona Euro può sfuggire ai tentacoli della crisi del debito. Con l'ultima giornata di trading che deve ancora concludersi, la coppia EUR/USD ha perso quasi il 2% sulla settimana e potrebbe arrivare a toccare la settimana di declino più grave dai primi di aprile; nel mese, la coppia ha perso più del 5%.
Come riportato alle 12:04 p.m. (JST) a Tokyo, la coppia EUR/USD stava scambiando a 1.2525$ solo a pochi pips dagli 1.2516$ colpiti ieri, un minimo non visto da luglio 2010. L'EUR/JPY scambiava a 99.90 Yen, recuperando sul recente minimo di 4 mesi a 99.37 Yen. Gli analisti si aspettano che l'EUR/USD si consoliderà attorno al livello di 1.25$.
Come da molti mesi ormai, le preoccupazioni sulla posizione della Grecia all'interno dell'Eurozona continuano ad incitare i nervosismi sui mercati. Mentre in precedenza si era parlato solo clandestinamente di una possibile via d'uscita greca, lo scenario sembra essere sull'orlo di un strappo reale ed anche i funzionari UE stanno avvertendo i vari stati sovrani di prepararsi ad una simile eventualità.
Il Dollaro americano nel frattempo è il beneficiario dei timori degli investitori, l'indice del Dollaro degli Stati Uniti ha bordato fino a 82.398 DXY, un livello mai visto dal settembre 2010. La coppia USD/JPY è anche superiore, scambiata a 79.74 Yen, un guadagno dello 0.2%.