I leaders politici greci hanno fallito ancora una volta nel trovare un territorio comune per formare una coalizione di governo e mandare avanti il paese, con il probabile risultato prima di un'altra elezione nelle prossime settimane e più tardi un possibile ritiro dall'Eurozona. La moneta comune ne ha già sentito le ripercussioni, colpendo il suo livello più basso da quasi quattro mesi, ma la situazione pesa più in generale a livello internazionale sulle valute ad alto rischio.
Come riportato alle 1:13 p.m. (JST) a Tokyo, l'EUR/USD stava scambiando ad un minimo di 1.2878$ nella piattaforma trading EBS prima di recuperare di pochi pips a 1.2891$, un calo dello 0.2% sul trading di Venerdì a New York. I traders si aspettano che l'Euro scenda ancora nelle prossime settimane, come è anche probabile che la BCE offra delle misure di easing nel tentativo di puntellare l'area economica.
Nonostante alcuni dati più moderati delle aspettative, il Dollaro americano è ancora visto come un porto sicuro scuotendo gli investitori che sono tornati al biglietto verde, lasciando il Dollaro australiano; la coppia AUD/USD si è mossa sotto la parità a 0.9996$, un down di 5 mesi, prima di rimbalzare a 1.0017$, comunque una perdita dello 0.1% dal trade di venerdì a New York. Il Dollaro neozelandese è caduto ad un minimo di 4 mesi contro il Dollaro USA, con la coppia NZD/USD scambiata a 0.7795%.