La moneta comune ha retto durante la sessione asiatica, trattenendo le plusvalenze realizzate giovedì, dopo che Mario Draghi, il capo della BCE, ha giurato che farà tutto in suo potere per preservare l'Euro e impedire una rottura della zona Euro. Per gli analisti questo è un segno della disponibilità della Banca centrale ad assicurare che i costi finanziari in Spagna e Italia non continueranno a crescere, suggerendo che la Banca potrebbe essere disposta a mettere un piano di sicurezza alla moneta comune per scongiurare un ulteriore peggioramento.
Come riportato alle 09:42 (JST) a Tokyo, la coppia EUR/USD era scambiata a 1.2276 Dollari, scivolando appena fuori dal picco in due settimane di 1.2330 Dollari, colpito durante la notte; il supporto è visto a 1.2395 Dollari mentre la resistenza è a 1.1193 Dollari.
Più tardi in giornata, i mercati guarderanno al rilascio dei dati relativi al PIL statunitense per il secondo trimestre, e le attese degli analisti prevedono una crescita dell'1.5%, scivolando dall'1.9% registrato durante il primo trimestre dell'anno. È probabile che un risultato inferiore a quello previsto, aumenti nuovamente le aspettative di easing da parte della Federal Reserve ed, in ogni caso, anche un numero migliore del previsto non necessariamente altererebbe le speranze degli investitori. La maggior parte degli analisti ritiene che l'impegno della Fed alla piena occupazione come parte del loro duplice mandato, non sarà raggiunto a meno che e fino a quando non verrà srotolato il terzo quantitative easing economico.