Sulla scia di un annuncio deludente del Presidente della BCE, Mario Draghi, il giovedì il mercato azionario degli Stati Uniti ha continuato la sua spirale verso il basso, in quanto gli investitori sono rimasti delusi di fronte alle speranze che la Banca Centrale Europea agisse rapidamente per risolvere la crisi del debito della regione. Draghi ha dichiarato che la banca è disposta a trattenere gli oneri finanziari con l'acquisto di titoli di Stato, se necessario, anche se una tale mossa non può arrivare rapidamente, come aveva indicato solo la scorsa settimana. Gli indici azionari europei hanno cominciato a cadere già mentre Draghi stava tenendo la conferenza stampa, e le perdite si sono ovviamente allungate alla sessione di trading degli Stati Uniti.
In Europa, a seguito delle dichiarazioni di Mario Draghi, numero uno dell'Eurotower, i mercati hanno visto la perdita in una sola giornata di ben 88 miliardi di Euro, con Piazza Affari che ha ceduto il 4.6% (al momento in leggero recupero dell'1%). Intanto, dall'altro fronte, scatta la risposta del FMI, che nell'ultimo rapporto, afferma che “non si è fatto abbastanza” per ovviare alla crisi del debito pubblico in Europa. Nel frattempo, l'EUR/USD stava scambiando (ore 9:23) a 1.22006$, riprendendosi dalla sessione di ieri, mentre scambiava a 1.2150$.
Il Dow Jones Industrial Average è sceso di conseguenza, da 0.71 a 12,878.88, mentre l'S&P 500 Index è sceso di 10.14 punti a 1,365.00. Giovedì ha segnato il quarto giorno consecutivo di perdite per i principali indici, per un totale di oltre l'1.5% delle perdite in totale. Il rapporto NFP previsto per il rilascio entro la giornata di oggi, dovrebbe inoltre rivelare i tristi risultati, visto il calo della domanda nel settore produttivo americano, che ha portato alla creazione di un'occupazione più lenta del previsto, cosa fondamentale per aiutare l'economia a riprendersi. Anche se agosto tende ad essere un tempo relativamente lento nei mercati di tutto il mondo, non c'è dubbio che gli eventi di questa settimana hanno aggiunto un tocco sgradevole a quella che, normalmente, sarebbe stata una settimana relativamente tranquilla.