Potremmo chiamare “avversione al rischio” il fatto che i Repubblicani non siano riusciti a supportare il piano avanzato dallo Speaker (repubblicano) della camera John Boehner per risolvere l’incombente precipizio fiscale. Sembra che i repubblicani abbiano rifiutato l’idea di aumenti delle tasse per gli americani più ricchi. Di conseguenza nelle prime ore della sessione di Tokyo lo Yen giapponese, un angolo di paradiso, si è portato in alto, mentre valute a rischio come l’Euro sono scese, contro il Dollaro statunitense. Il che sarà un colpo sia per lo speaker che per il presidente democratico, che avevano lavorato insieme per il passaggio dell’iniziativa prima dell’entrata in vigore di aumenti delle tasse e tagli alla spesa per un valore complessivo di 600 milioni di Dollari.
All’1:50 p.m. (JST), a Tokyo, l’EUR/USD è scivolato del 4% fino ad essere scambiato a 1,3195$, al di sotto del picco su 8 mesi colpito mercoledì sulla piattaforma di trading EBS a 1,33085$. Gli analisti hanno espresso nervosismo per la possibilità che l’incombente precipizio fiscale rimanga una questione irrisolta, e mentre l’anno si avvia a terminare alcuni anticipano la possibilità che sia in cantiere un compromesso.
Lo Yen giapponese ha guadagnato nonostante la Bank of Japan si sia sforzata per farlo diminuire; l’USD/JPY era scambiato a 83,91 Yen, con una caduta dello 0,6% e ben lontano dal picco su 20 mesi colpito ieri, quando la coppia ha toccato 84,62 Yen. L’EUR/JPY è caduto anche di più, registrando una perdita dello 0,9% e raggiungendo i 110,72 Yen, lontano dal picco su 16 mesi colpito ieri, quando la coppia ha colpito i 112,59 Yen.