Durante la sessione asiatica, la moneta unica Euro, è andata vicino al minimo su 2 settimane contro il Dollaro statunitense, sull’onda della crisi politica che sembra stia nascendo in Italia. Il primo ministro Mario Monti, supporter dell’Euro, ha offerto le proprie dimissioni; se queste venissero accettate, porterebbero ancora più in alto l’incertezza per il futuro della terza economia dell’Eurozona. La settimana scorsa Silvio Berlusconi, precedente primo ministro, ha dichiarato di non voler più supportare il governo Monti, forzando in questo modo l'attuale Premier tecnico a dimettersi, facendo alzare lo spread sopra i 350 punti (solo la settimana scorsa lo spread BTP/BUND era sceso sotto alla barriera psicologica di 300 punti) e con la forte possibilità che l'agenzia di rating Standards and Poor's metta il rating dell'Italia a rischio.
Alle 11,22 a.m. (JST), a Tokyo, l’EuroDollaro era scambiato ad un minimo di 1,2880$, con un declino dello 0,3% e vicino al minimo su 2 settimana colpito lo scorso venerdì, quando la coppia EuroDollaro era arrivata a 1,2876$. Più di recente, la coppia era scambiata a 1,2908$, comunque lo 0,2% in più rispetto all’ultima operazione di New York.
Il supporto per l’Euro è stato ulteriormente eroso dalle ampie probabilità che la BCE tagli i tassi d’interesse, mossa che secondo gli analisti sarà compiuta entro il primo trimestre del 2013. Sull’Euro pesa inoltre anche la probabilità che la Germania cada in recessione a breve, come dichiarato dalla banca centrale tedesca la scorso venerdì. I dati migliori del previsto sul lavoro negli USA hanno inoltre fornito maggiore supporto al Dollaro statunitense; ne risulta che l’indice sull’USD (U.S. Dollar Index), che calcola la forza della valuta contro un paniere di valute principali, è salito a 80,45 .DXY, con un guadagno dello 0,2% e vicino al picco su due settimane colpito venerdì, dopo l’annuncio sui dati lavorativi.