In seguito alle nuove dichiarazioni rilasciate dal Primo Ministro giapponese, che ha indicato che la Banca centrale del paese dovrebbe includere la massimizzazione dell’impiego come uno degli obiettivi delle proprie politiche, insieme al mandato per assicurare la stabilità dei prezzi, lo Yen giapponese ha colpito un minimo su svariati anni contro il Dollaro statunitense nella sessione di trading asiatica. Se la Bank of Japan accettasse la politica del doppio mandato, molto simile a quella della Federal Reserve statunitense, ci si aspetta che ceda a misure di stimolo ancora più aggressive.
Alle 12:55 (JST), a Tokyo, la coppia USD/JPY era scambiata ad un picco di 89,04 Yen, un livello che non si vedeva da luglio 2010; al momento la coppia è scambiata più in basso, a 88,06. Alcuni trader anticipano la probabilità che la coppia, a breve termine, risalga al di sopra di 90,00 Yen.
Nell’Eurozona, i mercati erano in ansia per sapere se il presidente della BCE, Mario Draghi, avrebbe buttato lì qualche indicazione sul taglio dei tassi durante la sua solita conferenza stampa in seguito ad una decisione sulle politiche dell’organo. Alla fine, i più ribassisti sull’Euro sono stati scontentati dai commenti, mentre i rialzisti si sono ampiamente approfittati del guadagno dell’EUR/USD, pari all’1,6%, il maggior guadagno in un singolo giorno ottenuto in parecchi mesi; al momento la coppia è scambiata a 1,3262$, in basso rispetto al picco della sessione stabilito a 1,3271$.