Dopo i commenti rilasciati da Akira Amari, Ministro dell’economia giapponese, che ha dichiarato probabile che l’eccessiva e prolungata debolezza dello Yen portasse ad un aumento del prezzo dei beni importati e potesse colpire i mezzi di sostentamento di alcuni cittadini, i trader hanno sciolto le posizioni di vendita per quanto riguardava lo Yen giapponese, che è rimasto stabile contro i suoi maggiori rivali. La valuta nipponica era pronta a registrare i maggiori guadagni su una singola giornata contro il Dollaro statunitense in seguito a queste affermazioni; alle 12:11 (JST) a Tokyo la coppia Dollaro Yen - USD/JPY, di conseguenza è caduta dal picco su 2 anni e mezzo, cadendo in un certo momento fino a raggiungere 88,28 Yen, prima di riprendersi e toccare gli 88,80 Yen. Anche l’EUR/JPY è sceso dal picco su 20 mesi, arrivando a 118,09 Yen da 120,13 Yen.
A causa delle aspettative sul fatto che la banca centrale nipponica sarà obbligata dal nuovo Governo del paese a lanciare una politica monetaria più aggressiva, gli attori del mercato hanno aperto posizioni short sullo Yen giapponese. Il Primo Ministro ha ripetutamente dichiarato che il primo obiettivo della Bank of Japan dovrebbe essere la resurrezione della spenta economia del paese, prendendo di petto la deflazione. Gli analisti non si aspettano che il pullback dello Yen resista, e anticipano che, dato l’impegno del governo di Shinzo Abe per rimettere in sesto l’economia giapponese, il mercato tornerà a tirar fuori posizioni ribassiste non appena il rally verrà esaurito.