Di: Barbara Zigah
La sessione di trading asiatica ha visto il Dollaro statunitense dirigersi in basso: sembra infatti che possa vedersi all’orizzonte un accordo dell’ultimo minuto tra il presidente Obama e la Camera dei rappresentanti statunitense. Sono in ballo 600 miliardi di Dollari tra vari tagli della spesa e aumenti delle tasse, che colpirebbero duramente la fragile economia del paese, mandandolo in recessione, un evento che verrebbe percepito come un pericolo per l’intera economia mondiale. Il voto in arrivo alla Camera fisserà l’accordo, prevenendo le paure.
Alle 11:16 (JST), a Tokyo, lo U.S. Dollar Index si ritirava a 79,466 .DXY (-0,4%) contro un paniere di valute di una certa importanza. Lo U.S. Dollar Index è considerato una buona unità di misura della forza della valuta americana relativamente ad altre. La coppia AUD/USD ha guadagnato lo 0,6% arrivando a 1,0463$. Il Dollaro australiano è una valuta il cui andamento è legato alle materie prime, che migliora al migliorare delle previsioni globali. Uno specialista del mercato, a Singapore, riteneva che il sentimento di rischio ora migliorerà, essendo svanite le preoccupazioni legate al precipizio fiscale. Anche l’altra valuta finora considerata un angolo di paradiso, lo Yen giapponese, è largamente scesa, e lo USD/JPY è crollato a 86,970 Yen, un prezzo che non si vedeva da luglio 2010.